Dopo i due flop siciliani per la
partecipazione a bandi chiave del Pnrr, quello sugli asili e
quello per i progetti idrico-irrigui, un terzo settore rischia
di essere penalizzato dai criteri adottati a livello nazionale e
dall'immobilismo della Regione. E stavolta sarebbe un risultato
paradossale, perché parliamo del settore del fotovoltaico per il
quale la Sicilia è oggettivamente la regione italiana con le
maggiori potenzialità produttive, senza considerare il vantaggio
in termini di riduzione dei costi energetici per le imprese. Ad
essere a rischio sono ben un miliardo e mezzo di euro, quelli
che a fine mese saranno messi a disposizione degli imprenditori
agricoli, zootecnici e agroindustriali che volessero installare
sui tetti delle proprie aziende gli impianti di produzione
energetica fotovoltaica. L'allarme è stato lanciato da Valentina
Palmeri, deputata di Europa Verde.
La parlamentare ha chiesto una urgente convocazione della
Commissione attività produttive dell'Ars per audire l'assessore
competente e capire come il governo regionale si stia muovendo
per evitare l'ennesima debacle.
"Le Regioni hanno ricevuto da mesi le linee guida su cui si
baserà il bando nazionale - spiega Palmeri - e diversi aspetti
ci fanno temere che le imprese siciliane rischiano di rimanere
in larghissima parte escluse dal beneficio, perché il bando
potrebbe essere di fatto più favorevole alle grandi e
grandissime imprese del Nord". A destare preoccupazione sono
alcuni aspetti tecnici delle linee guida per quanto riguarda i
criteri di ammissibilità, che escludono le piccolissime imprese
con fatturato fino a 7.000 euro e, soprattutto l'entita dei
contributi previsti e le modalità di erogazione degli stessi.
"Oltre alla esclusione delle piccolissime aziende - spiega
Palmeri - anche il limite massimo del contributo al 65% e il
fatto che comunque l'impresa debba anticipare oltre l'80% dei
costi sono condizioni che spingeranno le piccole e medie imprese
agricole e zootecniche siciliane, cioè oltre il 90% del comparto
nella nostra regione, a non partecipare a questo bando."
"Il bando dovrebbe essere pubblicato a fine mese - conclude
Palmeri - e le imprese siciliane non possono permettersi
l'ennesima beffa".
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