"Tre beni immobili confiscati alla
mafia saranno ristrutturati e valorizzati grazie un
finanziamento di quasi dieci milioni di euro ottenuto dalla
Regione Siciliana attraverso i fondi del Pnrr". Ad annunciarlo è
il governatore Renato Schifani, che ha appena avuto notificato
il provvedimento da parte dell'Agenzia per la coesione
territoriale.
I tre progetti, presentati attraverso il dipartimento
regionale delle Finanze dell'assessorato all'Economia,
riguardano: il feudo di Verbumcaudo a Polizzi Generosa, che ha
ottenuto 5,3 milioni di euro; Palazzo Alicò di via delle Croci a
Palermo, attuale sede dell'assessorato dei Beni culturali, con
2,5 milioni di euro; la Masseria di Contrada vecchia a Salemi,
che avrà 2 milioni di euro.
"È un importante traguardo - sottolinea Schifani - raggiunto
dalla Regione sul tema della valorizzazione dei beni confiscati
alla criminalità organizzata. Un progetto avviato dal precedente
governo e che adesso ha avuto un nuovo impulso. Un risultato che
è stato possibile raggiungere grazie a un'estesa rete di
collaborazione istituzionale tra soggetti pubblici e privati e
che dà il senso della forza dello Stato contro la mafia.
Sottrarre i beni illeciti alla criminalità e restituirli alla
collettività per fini sociali rappresenta un grande esempio di
civiltà".
Il progetto riguardante l'immobile di Polizzi Generosa (ex
feudo dei fratelli Michele e Salvatore Greco, dal 2016 affidato
al Consorzio madonita legalità e sviluppo e gestito dalla Coop
"Verbumcaudo") prevede la creazione di laboratori di
trasformazione e magazzini, oltre ad attività collaterali per
l'inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati.
Palazzo Alicò (confiscato all'ex imprenditore Vincenzo
Piazza) sarà oggetto, invece, di una profonda ristrutturazione
che prevede tra l'altro il restauro dei prospetti, la
manutenzione straordinarie delle coperture e l'adeguamento
dell'impianto antincendio.
A Salemi, nel Trapanese, verrà riqualificato un caseggiato di
contrada Masseria Vecchia a circa 9 chilometri dal centro
abitato, appartenuto ai coniugi Miceli e definitivamente
confiscato nel 1987. Prevista la realizzazione di un magazzino
per il deposito delle attrezzature agricole e la costruzione di
un edificio per le sementi e parte dei raccolti provenienti
dalle coltivazioni dei terreni gestiti dalla Coop "Rita
Atria-Libera Terra".
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