"Ho lavorato 40 anni all'ospedale
Giglio di Cefalù e fa parte della mia vita. Oggi, che sono in
pensione, mi sono chiesto cosa potevo fare. Così, sull'esempio
del vescovo di Cefalù, ho deciso di acquistare e donare un
ventilatore meccanico di rianimazione per la terapia
intensiva". Lo dice Totò D'Anna, primario di medicina ,della
Fondazione Giglio, adesso in quiescenza. Ha lasciato il camice
nel 2006 dopo averlo indossato nell'agosto del 1967, ma non ha
mai spezzato il legame con il 'suo' ospedale di Cefalù che dice
"ho visto nascere e crescere sino ad essere diventata una realtà
straordinaria per la Sicilia".
"Il mio gesto - afferma D'Anna - al tempo del Coronavirus, in
cui occorre potenziare la terapia intensiva, spero possa
diventare un esempio per tanti altri. Giuseppe Giglio, medico
ostetrico che donò la prima sede storica dell'ospedale di Cefalù
- aggiunge D'Anna - diceva 'i miei proventi provengono dal
popolo e al popolo devono tornare'. Noi siamo chiamati ad essere
comunità", conclude D'Anna. Il presidente della Fondazione
Giglio Giovanni Albano nell'esprimere "gratitudine al già
primario di medicina D'Anna, ha voluto sottolineare l'alto senso
di appartenenza che quotidianamente si registra sia tra gli
operatori in servizio e sia tra coloro che hanno fatto parte
dell'équipe del Giglio".
La Fondazione Giglio ha in corso una campagna di raccolta fondi
sulla piattaforma di crowdfunding "GoFundme" #stopcoronavirus.
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