(di Francesco Nuccio)
Favara, un comune alla periferia
di Agrigento conosciuto in passato per vicenda di criminalità
mafiosa e per l'abusivismo dilagante, si rifà il look con il
tentativo di creare una "polis". Questa mattina 70 cittadini
hanno creato una società per azioni, con una Spab, Società per
azioni buone, in piazza, disposti in cerchio, e al centro un
notaio. Docenti, comuni cittadini, imprenditori, esponenti delle
realtà associative e degli ordini professionali, si
costituiscono in un'impresa che utilizzerà i propri capitali per
progettare e realizzare iniziative che promuovano una migliore
qualità della vita. L'obiettivo è l'educazione ai mestieri e
alla cittadinanza attiva, la mobilità urbana e recuperare le
aeree, in una parola migliorare la qualità della vita. Insomma
un'adesione all' art 118 della Costituzione, in piena
sussidiarietà.
"Quando ho compiuto 18 anni - racconta Florinda Saieva, una
delle promotrici dell'iniziatuva - il Comune aveva 30 milioni di
euro di debiti. Per molti anni mi sono sentita arrabbiata,
abbandonata dallo Stato. Poi abbiamo creato Farm Cultural Park
ed è stata una grande soddisfazione".
La Farm, uno dei primi esempi di rigenerazione urbana in
Sicilia nato da un'iniziativa interamente privata, è stata
creata alcuni anni fa da Florinda Saieva insieme al marito, il
notaio Andrea Bartoli. Inizialmente avevano progettato di
trasferirsi a Parigi, poi la decisione di tornare a Favara. Il
passo successivo è stato la creazione della Società per azioni
buone che vuole costituire un ulteriore supporto allo sviluppo
economico e sociale del territorio. Mobilità sostenibile,
salute, servizi, incremento del valore immobiliare della città
attraverso la rigenerazione e la riconversione degli spazi sono
le prime direttrici di questa impresa che coniuga
profitto economico, profitto sociale ed ecologico.
Nell'ultimo anno in Italia, i depositi in banca di famiglie e
imprese risultano essere aumentati di 180,7 miliardi di euro,
salendo a 1.743,9 miliardi. Si tratta di un'impennata annuale
dell'11,6%. L'idea è di invitare le persone a dirottare una
piccolissima parte di questi risparmi in progetti che abbiano un
impatto nel loro futuro quotidiano, contribuendo per
esempio a ridurre l'esodo dei loro figli in cerca di
occupazione. "Oggi contiamo solo su noi stessi - spiega Florinda
Saieva -. Ma vivo qui ed è doveroso dare il nostro contributo
per i figli. Perché affidare i propri soldi alle banche che poi
restituiscono molto poco? In questi 10 anni la sorte di Favara è
stata cambiata dai privati. La qualità della vita in genere, la
sanità per ora è a pagamento, decideranno i cittadini,
ascolteremo i loro pareri, poi il consiglio d'amministrazione
vaglierà le proposte".
Il primo atto concreto della Società per azioni buone è stato
quello di donare al Comune di Favara 70 alberi, uno per ogni
socio fondatore. Ma ci sono già in cantiere tanti progetti, come
quello sulla mobilità sostenibile, promossi da un Cda a
prevalenza femminile.
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