Dall'11 dicembre a Palermo un importante progetto culturale della durata di quasi un anno, che può essere sintetizzato nell'espressione Isgrò Dante Caravaggio e la Sicilia, è promosso da Fondazione Sicilia e Amici dei Musei Siciliani in collaborazione con Archivio Emilio Isgrò e la partecipazione di Fondazione per l'Arte e la Cultura Lauro Chiazzese.
Prima tappa l'11 dicembre quando si inaugura nelle sale di Villa Zito, sede della Pinacoteca della Fondazione Sicilia, la mostra Isgrò Dante e la Sicilia curata da Marco Bazzini e Bruno Corà.
"Siamo felici che il progetto che lega Dante, Caravaggio,
Isgrò e la Sicilia parta proprio dalla nostra Fondazione. Questa
prima tappa - afferma il presidente di Fondazione Sicilia,
Raffaele Bonsignore - coincide tra l'altro anche con i nostri
primi trent'anni e il dialogo artistico tra Dante e Isgrò con
cui inizia questo itinerario lungo un anno è ottimo per
celebrare la cultura e i progetti che portiamo avanti".
Aperta al pubblico dal 12 dicembre fino al 14 marzo 2022, la
mostra presenta una ventina di opere a tema dantesco provenienti
da collezioni pubbliche e private che, dal 1966 ai lavori più
recenti, raccontano sinteticamente il multiforme e profondo
rapporto che Emilio Isgrò ha avuto con la cancellatura, che in
questa occasione si è concentrata sul "De vulgari eloquentia" di
Dante.
Negli oltre cinquant'anni della sua attività artistica, Isgrò
ha sempre avuto un corpo a corpo con l'opera dantesca. Fin da
quando ha iniziato a cancellare parole e figure su materiali a
stampa, la figura e i testi del sommo poeta sono stati oggetto
di una sua riflessione nonché di una salvifica copertura
attraverso la cancellatura, ormai riconosciuta a tutti gli
effetti come l'originale linguaggio artistico a cui ha dato vita
e che lo ha reso famoso uno degli artisti più importanti a
livello internazionale. Quasi Isgrò volesse dar prova reale, per
parodiare le stesse parole di Dante scritte nel XIII canto del
Paradiso, "che sol per cancellare" si scrive o si disegna.
Seconda tappa del progetto il 5 marzo 2022 a Palazzo
Branciforte per la presentazione del Seme d'arancia su pietra
siciliana, l'opera di Emilio Isgrò di recente acquisita alla
collezione di Fondazione Sicilia. Il seme d'arancia, tra le
sculture più note di Isgrò, nasce nel 1998 come grande scultura
pubblica per la sua città natale, Barcellona Pozzo di Gotto, in
Sicilia. È una grande metafora della cultura siciliana e della
sua possibilità di rinascita. Lo stesso 5 marzo prossimo sarà
presentato il catalogo di Isgrò Dante Caravaggio e la Sicilia,
pubblicato da Skira Editore, conterrà tutti i materiali, una
testimonianza dell'artista, le riproduzioni delle opere in
mostra a Villa Zito e i testi dei curatori e di studiosi a
commento dei diversi aspetti dell'arte di Isgrò.
L'Oratorio di San Lorenzo, nel cuore del centro storico di
Palermo, ospiterà la terza tappa dal prossimo 24 dicembre.
Nell'ambito di Next XI edizione sarà presentata l'opera inedita
di Emilio Isgrò appositamente realizzata, progetto ideato e
organizzato dall'Associazione Amici dei Musei Siciliani. L'opera
rimarrà in esposizione fino al 17 ottobre 2022, anniversario del
trafugamento della Natività di Caravaggio dall'Oratorio di San
Lorenzo, avvenuto 53 anni prima a e di cui ancora oggi si tenta
il recupero.
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