Da 15 anni la scuola d'Italiano
per immigrati nata al Gonzaga e riconosciuta dal Centro Astalli,
volto italiano del Jesuit Refugee Service, aiuta quanti fuggono
da povertà e violenza. Un punto di riferimento per migranti e
rifugiati che vogliono integrarsi a cominciare dalla lingua del
Paese che li ospita.
"Sono a Palermo da 4 anni e questo è il primo anno che
partecipo a questo corso - dice Sara di 35 anni giunta in Italia
dalla Nigeria -. Cercare di imparare la lingua italiana è molto
importante soprattutto perché ti dà una maggiore possibilità di
trovare un lavoro. Spesso tanti problemi nascono proprio dalla
difficoltà di non riuscire a capirsi".
"Voglio imparare bene a scrivere e parlare la lingua
italiana - aggiunge Adish, un Mauriziano di 24 anni - perché il
mio desiderio è quello un giorno di potere lavorare come
mediatore culturale. Migliorando la comunicazione si possono
raggiungere tanti obiettivi".
Tra gli studenti anche una giovane brasiliana, Any, di 28
anni, che da poco ha ottenuto anche la cittadinanza italiana.
"La cultura italiana - spiega - mi è sempre piaciuta molto. Mi
sono laureata in matematica nel mio Paese ma il mio desiderio in
Italia è quello di specializzarmi nella Lingua dei Segni (Lis)
per le persone sorde".
A dedicarsi alle persone migranti ci sono 10 volontari e
quattro ragazzi per il tirocinio formativo scuola-lavoro. Fra i
volontari un seminarista, un insegnante d'italiano della scuola
primaria, un insegnante di francese delle scuole medie e alcuni
docenti in pensione. "Dopo un periodo di pausa forzata per la
pandemia, dallo scorso novembre, abbiamo ripreso tutte le nostre
attività della scuola - racconta il gesuita Giacomo Andreetta
coordinatore del servizio di volontariato della scuola -. Al
momento ci sono circa 40 stranieri, dai 12 ai 40 anni, ma il
loro numero potrebbe crescere anche se in misura limitata per le
normative anticovid. Abbiamo diversi casi di ricongiungimento
familiare di persone che sono dovute partire da zero con la
lingua italiana". Gli allievi provengono da diversi paesi:
Argentina, Brasile, Bangladesh, Sri Lanka, Mariutius, Costa
D'avorio, Ghana, Nigeria, Algeria, Lettonia, Ucraina. La scuola,
aperta tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì, è organizzata in
quattro corsi. "Abbiamo persone che hanno bisogno di una vera e
propria alfabetizzazione primaria - spiega Andreetta - e altre,
invece, che hanno necessità di migliorare il livello di
apprendimento per motivi di lavoro o per ottenere la
cittadinanza. A Maggio, ci sarà per alcuni la possibilità di
sostenere l'esame da esterni che certifica il livello
linguistico B1 necessario per la carta di soggiorno o la
cittadinanza".
"La scuola d'italiano del Centro Astalli è uno dei nostri
pilastri portanti del Gonzaga - afferma padre Vitangelo Denora
direttore generale del Gonzaga Campus -. L'esperienza della
scuola per stranieri, che ormai da molti anni viene portata
avanti dentro il campus, è per noi fondamentale: non si tratta
di una ospitalità ma di una realtà significativa che costituisce
elemento integrante della nostra proposta educativa. Al Gonzaga
abbiamo infatti tre scuole: la scuola italiana, la scuola
internazionale e la scuola per immigrati che condividono i
valori di accoglienza, inclusione ed integrazione sociale. Il
modello che proponiamo è quello della crescita socio-relazionale
reciproca attraverso proprio lo scambio umano nutrito
dall'arricchimento interculturale e multiculturale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA