"Non possono essere iscritti presso
la gestione separata dell'Inps i liberi professionisti
appartenenti a categorie già dotate di una propria Cassa di
previdenza" a partire dal 1995, "con riferimento ai redditi
percepiti a seguito dell'esercizio dell'attività prevista dal
rispettivo Albo professionale". Questo quanto prevede la
proposta di legge del Pd, illustrata stamani, alla Camera, dalla
capogruppo Debora Serracchiani e dal deputato Antonio Viscomi.
L'iniziativa normativa, depositata in Parlamento nel 2019, è
diventata di stretta attualità, è stato riferito dall'avvocato
Chiara Mestichelli (uno dei legali che ha sollevato la questione
di legittimità costituzionale della doppia iscrizione
all'Istituto pubblico e ad un Ente privato), perché si tratta di
una questione "annosa, che torna a far parlare di sé", visto che
"l'Inps, dopo la pausa Covid, ha ripreso le aggressioni
economiche nei confronti dei liberi professionisti e, nel
dicembre 2021, abbiamo assistito all'emissione di numerosissime
cartelle di pagamento e avvisi di addebito rivolti a liberi
professionisti iscritti all'Albo, con riferimento all'attività
del 2014".
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