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Ebola: procedure di emergenza previste in aeroporto

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Ebola: procedure di emergenza previste in aeroporto

Nel caso di arrivo di un caso sospetto

FIUMICINO (ROMA), 10 ottobre 2014, 11:39

Redazione ANSA

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Mezzi della CRI pronti ad intervenire a Fiumicino - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mezzi della CRI pronti ad intervenire a Fiumicino - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mezzi della CRI pronti ad intervenire a Fiumicino - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ambulanze speciali ad alto bio-contenimento e una piazzola riservata, lontana dal resto dell'aeroporto, dove far sostare l'aereo in attesa dei medici protetti dalle particolari tute 'Classe 3'. Sono questi i punti principali della procedura di emergenza per i casi sospetti di virus Ebola, illustrata a oggi a Fiumicino.

"Per quanto riguarda eventuali casi sospetti, ci sono delle procedure a livello nazionale che abbiamo adottato seguendo le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del Ministero della Salute" ha spiegato a Fiumicino Alessandro Lattanzi, responsabile della Sanità aerea dello scalo romano. In Italia un aereo con a bordo un caso sospetto di Ebola può atterrare sia all'aeroporto romano di Fiumicino sia in quello milanese di Malpensa, dove sono attivi 24 ore su 24 i "canali sanitari" predisposti per fronteggiare l'emergenza del virus, dalla Sanità Aerea dell'USMAF del Ministero della Salute, dal personale dell'ospedale Spallanzani di Roma, dalla Croce Rossa italiana e dal personale del Pronto soccorso di Aeroporti di Roma.

Nel caso che a bordo di un aereo proveniente da un'area dell'Africa dov'è in corso l'emergenza Ebola ci sia un caso sospetto (basta una banale febbre), per prima cosa il comandante deve avvertire il personale sanitario a terra. Una volta atterrato, l'aereo viene fatto sostare in una piazzola decentrata dell'aeroporto e lì interviene il personale specializzato appositamente attivato. Dall'aereo non può né salire né scendere nessuno mentre i medici, che nel frattempo hanno già allertato l'ospedale Spallanzani e la Croce Rossa, si recano sotto bordo e, dopo avere indossato le particolari tute di protezione di "Classe3", con guanti e mascherine in grado di proteggere dagli agenti batteriologici e biologici, prendono in carico il paziente. Questi viene subito trasferito all'ospedale Spallanzani su un apposito automezzo della Croce Rossa dotato di una barella chiamata ISOARC, ad alto bio-contenimento e dotata di appositi filtri ad altissimo livello di protezione.

Per eventuali familiari o passeggeri che si trovavano nelle immediate vicinanze del passeggero potenzialmente infetto, vengono attivati una serie di controlli sanitari, primo fra tutti quello della temperatura, e anche loro sono poi portati, sempre a bordo di uno speciale mezzo ad alto bio contenimento dotato di filtri ad elevata protezione, allo Spallanzani per ulteriori controlli. Tutti gli altri passeggeri che si trovavano a bordo dello stesso sono invece invitati a compilare un'apposita scheda, consegnata all'arrivo in aeroporto dal personale sanitario, su cui indicheranno i propri dati per poter essere eventualmente contattati in seguito.
Nel caso di un volo non diretto, le procedure di emergenza verranno ovviamente avviate nel primo scalo dell'aero.
   

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