Da commissario aggiunto della
Polizia Locale di Milano era stato accusato di corruzione e
truffa perché, secondo l'imputazione, in cambio
dell'annullamento di alcune multe e cartelle esattoriali avrebbe
ricevuto in regalo un'auto del valore di quasi 20mila euro da
Guglielmo Fidanzati, presunto boss morto nel 2014 e figlio dello
storico esponente di Cosa Nostra Gaetano Fidanzati. Da questa
contestazione, però, Costantino G. è stato scagionato, con tanto
di archiviazione delle accuse, assieme alla moglie Laura C.,
anche lei agente di polizia locale, e ad un'altra vigilessa,
anche loro finite nel registro degli indagati e ora archiviate.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA