A causa della contaminazione nelle
cozze da diossina e pcb nel primo seno del Mar Piccolo di
Taranto, ha subito la distruzione di tutti i mitili della sua
azienda allevati nel 2011, 2012 e 2013 e ha dovuto trasferire
l'allevamento in Mar Grande, ma ha perso il lavoro e la sua casa
è stata pignorata.Ora Luciano Carriero, mitilicoltore che
lavorava in Mar Piccolo da quando aveva dieci anni ed usciva in
mare insieme a suo padre, rivolge un appello - tramite
l'associazione Peacelink - al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci
e al governatore pugliese Michele Emiliano. "Cari
amministratori,la mia unica richiesta - sottolinea - è quella di
tornare a lavorare come produttore, come allevatore di cozze. Vi
prego di mettermi in condizioni per poterlo fare, ascoltatemi,
datemi la possibilità di pagare le rate del prestito e
scongiurare la vendita della mia casa. Voglio tornare a guardare
mia moglie e i miei figli con serenità ma non posso farlo perché
tra qualche settimana rischio di ritrovarmi per strada senza un
tetto".
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