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Tifoso morto, manca prova su scontri

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Tifoso morto, manca prova su scontri

Motivi condanne ultrà, loro omertosi ma indagini non dettagliate

MILANO, 27 marzo 2019, 19:15

Redazione ANSA

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Le "indagini espletate non appaiono sufficientemente dettagliate e approfondite, anche a causa della scarsa collaborazione degli imputati, per affermare che gli scontri" del 26 dicembre, prima di Inter-Napoli, nei quali morì Daniele Belardinelli, "fossero stati deliberati tra gli altri proprio" da Marco Piovella e Nino Ciccarelli, due dei 6 ultrà arrestati finora e capi curva interisti. Lo scrive il gup Carlo Ottone De Marchi nelle motivazioni della sentenza con cui ha emesse 5 condanne fino a 3 anni e 8 mesi (uno ha patteggiato).
    Lo scorso 20 marzo, il giudice ha emesso le cinque condanne per gli imputati, difesi, tra gli altri, dai legali Mirko Perlino e Antonio Radaelli, con rito abbreviato fino a 3 anni e 8 mesi, con la pena più alta inflitta a Nino Ciccarelli, storico capo ultrà della curva interista. Gli imputati sono stati tutti scarcerati nei giorni scorsi al termine del processo con al centro l'accusa di rissa aggravata e per Ciccarelli sono stati disposti i domiciliari.
   

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