Le "indagini espletate non appaiono
sufficientemente dettagliate e approfondite, anche a causa della
scarsa collaborazione degli imputati, per affermare che gli
scontri" del 26 dicembre, prima di Inter-Napoli, nei quali morì
Daniele Belardinelli, "fossero stati deliberati tra gli altri
proprio" da Marco Piovella e Nino Ciccarelli, due dei 6 ultrà
arrestati finora e capi curva interisti. Lo scrive il gup Carlo
Ottone De Marchi nelle motivazioni della sentenza con cui ha
emesse 5 condanne fino a 3 anni e 8 mesi (uno ha patteggiato).
Lo scorso 20 marzo, il giudice ha emesso le cinque condanne
per gli imputati, difesi, tra gli altri, dai legali Mirko
Perlino e Antonio Radaelli, con rito abbreviato fino a 3 anni e
8 mesi, con la pena più alta inflitta a Nino Ciccarelli, storico
capo ultrà della curva interista. Gli imputati sono stati tutti
scarcerati nei giorni scorsi al termine del processo con al
centro l'accusa di rissa aggravata e per Ciccarelli sono stati
disposti i domiciliari.
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