"Le modalità quasi carbonare con
cui le notizie riservate sono uscite dal perimetro investigativo
del dottor Storari, (verbali formato Word, tramite chiavetta
Usb, consegna nell'abitazione privata dell'imputato), e le
precauzioni adottate in occasione delle disvelamento ai
consiglieri - avvenuto nel cortile del Csm lasciando
prudenzialmente i telefonini negli uffici - appaiono
sintomatiche dello smarrimento di una postura istituzionale". Lo
si legge nelle motivazioni della sentenza di condanna a 15 mesi
di reclusione nei confronti dell'ex consigliere del Csm
Piercamillo Davigo, decisa lo scorso 20 giugno dal Tribunale di
Brescia.
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