La sera dell'omicidio di Pierina
Paganelli, con la vittima ci sarebbe potuta essere anche la
nipote di 16 anni. La ragazza era infatti solita frequentare lo
stesso gruppo di preghiera della nonna e nelle medesime serate
alla sala del tempio dei testimoni di Geova. Quindi la sera del
3 ottobre scorso è stato un caso o l'assassino era a conoscenza
del fatto che la pensionata si sarebbe trovata da sola nel
garage? Questo è uno dei tanti interrogativi che la squadra
mobile della questura di Rimini, coordinata dal sostituto
procuratore Daniele Paci, sta cercando di sciogliere alla
ricerca del killer (e dei suoi eventuali complici) che intorno
alle 22.20 di martedì scorso ha ucciso la 78enne testimone di
Geova con 17 coltellate.
La nipote, che è stata più volte sentita in questura anche
con un supporto psicologico, quella sera era a cena a con la
mamma, Manuela Bianchi, nuora di Pierina e con lo zio Loris a
casa del quale ieri la scientifica ha effettuato un sopralluogo.
La sorte della 16enne è anche la principale preoccupazione dei
figli di Pierina Paganelli, Giuliano, Giacomo e Chiara che
attraverso i legali Marco e Monica Lunedei si dicono ancora
convinti dell'innocenza di tutti i membri della famiglia, a
partire da Manuela Bianchi.
Per ora le indagini della polizia di Stato si sono
concentrate soprattutto sulla famiglia: nei giorni scorsi
sopralluoghi e perquisizioni sono stati condotti sia nelle
abitazioni che nei garage della famiglia Bianchi. Ovviamente
anche nel garage e nell'appartamento della vittima.
Ascoltati in Procura sia una coppia di vicini di casa, tra
cui un altro uomo, sia un altro vicino, quello che Manuela
chiama in aiuto al momento del ritrovamento del corpo della
suocera. Secondo questa testimonianza al momento del
ritrovamento del corpo di Pierina c'erano tre persone nel garage
del condominio di via Del Ciclamino.
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