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Sit-in a Torino, 'governo faccia l'impossibile per Cecilia Sala'

Sit-in a Torino, 'governo faccia l'impossibile per Cecilia Sala'

Decine di persone al presidio davanti alla prefettura

TORINO, 29 dicembre 2024, 12:47

Redazione ANSA

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Sit-in, questa mattina a Torino, davanti alla Prefettura, per chiedere al governo italiano di "intervenire con la massima urgenza per la liberazione della giornalista Cecilia Sala, detenuta in Iran". Vi ha partecipato una cinquantina di persone, tra cui consiglieri comunali di Torino.
    L'iniziativa è stata promossa da Associazione Marco Pannella, Associazione Adelaide Aglietta, Europa Radicale, Italia Liberale e Popolare, +Europa Torino, studenti ed esponenti della campagna Donna Vita Libertà, Associazione Liberi Russi.
    "Sappiamo che il governo italiano ha chiesto di non manifestare, noi invece disobbediamo, manifestiamo - spiega Igor Boni (Europa Radicale)perché crediamo che quando viene data la notizia che da una settimana una nostra giornalista di un paese democratico che fa informazione viene arrestata senza capo di accusa in un paese dittatoriale come l'Iran l'ultima cosa da fare è stare in silenzio. Non siamo qui contro il governo italiano, ma gli chiediamo di fare l'impossibile" "Siamo in piazza per Cecilia Sala - ha aggiunto Igor Boni - ma abbiamo già manifestato tantissime volte contro il regime teocratico assassino dell'Iran. L'abbiamo fatto per il medico e ricercatore iraniano-svedese Ahmadreza Djalali, che ha lavorato all'Università del Piemonte orientale e che, tornato in Iran, è stato arrestato, accusato di spionaggio e condannato a morte. E' nello stesso carcere dove oggi c'è Cecilia Sala e ci sono dissidenti iraniani e non che lottano contro il regime".
    Un altro esponente di Europa Radicale, il consigliere comunale Silvio Viale, ha fatto notare l'eterogeneità della piazza "ci sono rappresentanti di varia provenienza politica. E faccio tutti gli auguri al ministro Tajani perché abbia successo: l'iniziativa diplomatica deve essere forte e non soltanto italiana, ma dell'Europa, al livello più ampio possibile"
   

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