Sit-in, questa mattina a Torino,
davanti alla Prefettura, per chiedere al governo italiano di
"intervenire con la massima urgenza per la liberazione della
giornalista Cecilia Sala, detenuta in Iran". Vi ha partecipato
una cinquantina di persone, tra cui consiglieri comunali di
Torino.
L'iniziativa è stata promossa da Associazione Marco Pannella,
Associazione Adelaide Aglietta, Europa Radicale, Italia Liberale
e Popolare, +Europa Torino, studenti ed esponenti della campagna
Donna Vita Libertà, Associazione Liberi Russi.
"Sappiamo che il governo italiano ha chiesto di non
manifestare, noi invece disobbediamo, manifestiamo - spiega Igor
Boni (Europa Radicale)perché crediamo che quando viene data la
notizia che da una settimana una nostra giornalista di un paese
democratico che fa informazione viene arrestata senza capo di
accusa in un paese dittatoriale come l'Iran l'ultima cosa da
fare è stare in silenzio. Non siamo qui contro il governo
italiano, ma gli chiediamo di fare l'impossibile"
"Siamo in piazza per Cecilia Sala - ha aggiunto Igor Boni - ma
abbiamo già manifestato tantissime volte contro il regime
teocratico assassino dell'Iran. L'abbiamo fatto per il medico e
ricercatore iraniano-svedese Ahmadreza Djalali, che ha lavorato
all'Università del Piemonte orientale e che, tornato in Iran, è
stato arrestato, accusato di spionaggio e condannato a morte. E'
nello stesso carcere dove oggi c'è Cecilia Sala e ci sono
dissidenti iraniani e non che lottano contro il regime".
Un altro esponente di Europa Radicale, il consigliere
comunale Silvio Viale, ha fatto notare l'eterogeneità della
piazza "ci sono rappresentanti di varia provenienza politica. E
faccio tutti gli auguri al ministro Tajani perché abbia
successo: l'iniziativa diplomatica deve essere forte e non
soltanto italiana, ma dell'Europa, al livello più ampio
possibile"
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