Con l'approvazione della Manovra
parte ufficialmente il progetto PintoPaga, che punta ad azzerare
in due anni (da gennaio 2025 a dicembre 2026) l'arretrato
relativo alla liquidazione degli indennizzi dovuti dall'Italia a
titolo di equa riparazione e previsti dalla Legge Pinto per il
mancato rispetto del 'termine ragionevole' dei processi.
"La nuova normativa approvata con la legge di Bilancio -
spiegano da via Arenula - consentirà anche la piena attuazione
della Convenzione stipulata dal ministero della Giustizia con la
Formez Pa, società in house della Presidenza del Consiglio, per
il reclutamento di nuovo personale addetto alla liquidazione
delle somme attribuite ai richiedenti dalla Corte Europea dei
Diritti dell'Uomo".
La dotazione organica dell'Ufficio I della Direzione
Generale Affari Giuridici e Legali, attualmente composta di 15
unità già impiegate nella procedura, sarà incrementata con
l'assunzione a tempo determinato di ulteriori 59 addetti, entro
la fine del mese di gennaio.
"Grazie alla forza lavoro aggiuntiva si potrà far fronte
all'estensione della lavorazione dei decreti pendenti (anni dal
2015 al 2022) sulla piattaforma Siamm Pinto Digitale, già in uso
per le decisioni emesse dal 2023, di competenza delle Corti
d'Appello", aggiunge una nota del ministero.
Secondo le previsioni il costo finale della Convenzione,
quantificato in 5 milioni di euro, porterà ad un risparmio di
circa 60 milioni per gli esborsi che sarebbero dovuti
dall'erario a titolo di interessi per ritardato pagamento degli
indennizzi o di spese per i giudizi di esecuzione o di
ottemperanza intentati nei confronti dell'Amministrazione dai
beneficiari/creditori.
"Per accedere alla nuova procedura sulla piattaforma
informatica - conclude -, l'unico onere richiesto ai creditori è
di inoltrare nuovamente per via telematica la richiesta di
liquidazione, con tutta la documentazione necessaria a
verificare l'attualità delle pretese e la regolarità delle
dichiarazioni rese dagli interessati".
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