Pareri favorevoli e contrari al
regolamento per la sperimentazione dell'uso del taser da parte
della Polizia Locale di Napoli, approdato oggi in Commissione.
Secondo l'assessore alla Polizia locale, Antonio De Iesu, il
taser rappresenta uno strumento importante per garantire la
sicurezza sia degli agenti sia dei cittadini. Ha quindi
specificato che, per maggiore tutela, il suo utilizzo sarà
accompagnato dall'attivazione automatica di una bodycam. Sulla
stessa lunghezza d'onda il comandante della Polizia locale, Ciro
Esposito, che ha posto l'accento sull'importanza della
formazione per gli agenti, chiarendo che il regolamento riguarda
esclusivamente una fase sperimentale di sei mesi, al termine
della quale sarà necessario un nuovo regolamento.
Durante il dibattito, il magistrato e consigliere Catello
Maresca (Gruppo Maresca) ha parlato di "un passo fondamentale
per la sicurezza in città", sottolineando come il taser
rappresenti un'alternativa non letale alle armi da fuoco.
Favorevoli anche Maria Grazia Vitelli (Pd), secondo cui il taser
è una soluzione alle difficoltà che gli agenti affrontano
quotidianamente a Napoli; Massimo Cilenti (Napoli Libera), che
ha evidenziato la necessità di strumenti di difesa per gli
agenti, soprattutto nelle zone periferiche della città e Iris
Savastano (FI), che ha posto l'accento sui numerosi episodi di
violenza contro gli agenti.
Contrario alla sperimentazione e introduzione del taser il
consigliere Rosario Andreozzi (Napoli Solidale Europa Verde
Difendi la città) che ha evidenziato i rischi gravi, inclusa la
possibilità di decessi, associati all'uso dello strumento,
mentre sarebbe meglio privilegiare un approccio basato sulla
mediazione e la moderazione. Sergio D'Angelo, dello stesso
partito, ha definito il tema controverso, richiamando
l'attenzione sui decessi documentati a livello internazionale
legati all'uso del taser e ha espresso preoccupazione per
l'impatto potenzialmente sproporzionato su migranti e senza
fissa dimora.
Il tema sarà oggetto di una nuova riunione con le parti
sociali, "per un confronto più ampio e approfondito sulle
implicazioni della sperimentazione".
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