Il presidente dell'Ordine degli
Avvocati di Cagliari, Matteo Pinna, nella suo intervento alla
cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario ha definito
grave l'iniziativa delle toghe presenti in aula di alzarsi e
andare via quando ha preso la parola il rappresentante del
ministero della Giustizia, Edmondo De Gregorio.
La replica dell'Anm non si è fatta attendere e subito dopo ha
preso la parola il pm Andrea Vacca, referente sardo
dell'associazione nazionale magistrati, che, con la Costituzione
in mano ha osservato: "In questa Costituzione c'è dentro tutta
la nostra storia, tutto il nostro passato. Questa non è una
carta morta, è un testamento, un testamento di centomila morti.
Dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la
dignità, lì è nata la nostra Costituzione. Noi associazione
nazionale magistrati ci teniamo a sottolineare come oggi non
difendiamo interessi di corporazione, non ci si chiude e non ci
si arrocca nella contrarietà alle riforme per tutelare chissà
quali posizioni di corporazione, chissà quali posizioni di
interesse dei magistrati. L'Associazione Nazionale Magistrati
avverte piuttosto il concreto e serio pericolo che la riforma
della Costituzione oggi in discussione renderà un cattivo
servizio alle stanze di giustizia dei cittadini, dei tantissimi
che chiedono quotidianamente una giustizia uguale per tutti. Di
fronte a questo pericolo non si può restare in silenzio".
"Devo dire in questo senso che sono inquietato per
l'inquietudine che ho sentito nelle parole del presidente del
consiglio dell'Ordine", ha aggiunto il magistrato.
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