Continuano le lunghe code di
stranieri che passano la notte, con bambini e anziani, al
freddo davanti all'ufficio immigrazione della Questura in corso
Verona a Torino, per prendere un appuntamento per le pratiche di
rilascio, rinnovo o aggiornamento dei permessi di soggiorno.
Questa mattina - lunedì 27 gennaio - Cgil, Cisl e Uil, che da
giorni denunciano la 'situazione disumana', hanno organizzato un
presidio sindacale al quale ha partecipato un centinaio di
persone, mentre le associazioni di volontariato conitnuano a
dare assistenza e distribuiscono té caldo e coperte.
"La situazione - spiega il segretario della Cisl di Torino
Canavese, Paolo Ferrero - continua a essere insistenibile, c'è
stato un rimpallo di responsabilità tra le istituzioni. La
stanno gestendo male. Ora dopo le nostre sollecitazione
finalmente si è trovata una nuova location per l'ufficio
immigrazione, speriamo che questa vergogna finisca e si crei una
situazione dignitosa per queste persone".
"Non ci sono stati grandi cambiamenti - afferma Federico
Bellono, segretario generale della Cgil Torino - rispetto alle
settimane scorse: centinaia di persone ammassate nella speranza
di avere un appuntamento. In coda ci sono lavoratori, ai quali
il rinnovo dei documenti serve per mantenere un lavoro regolare.
La prospettiva di utilizzare il Santo Volto, in alternativa alla
fatiscente struttura di corso Verona, è apprezzabile, ma
arriverà tra 8 mesi. E nel frattempo? Per rendere più efficiente
il servizio della Questura può anche servire decentrare
l'attività in altri commissariati, ma il nodo è quello del
personale, oggi in parte interinali di volta in volta prorogati:
su questo c'è una responsabilità diretta del Ministero degli
interni e quindi del governo. E poi il Comune: perché le poche
cose fatte in questi giorni non sono state fatte prima?
Possibile che dopo anni l'unica proposta concreta è arrivata
della Curia vescovile?".
Giovedì ci sarà una riunione in Prefettura della Consulta
sull'immigrazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA