Da ieri sera si trova in detenzione
domiciliare Giorgio Rossetto, 62 anni, uno dei leader del centro
sociale torinese Askatasuna. La circostanza è emersa oggi in
tribunale a Torino alla ripresa di un maxi processo per gli
scontri avvenuti durante i cortei del primo maggio nel 2017 e
2019. Ancora non si conoscono le circostanze del nuovo
provvedimento.
Rossetto era sottoposto a regime di sorveglianza speciale con
obbligo di soggiorno a Bussoleno, ma è indagato dalla procura
per una violazione delle disposizioni. Nel processo di oggi (che
conta decine di imputati) è chiamato a rispondere per i fatti
del 2017.
Deve scontare una condanna superiore ai due anni di
reclusione, ormai irrevocabile, per gli incidenti fra No Tav e
forze dell'ordine avvenuti in valle di Susa nel 2011. Questo il
motivo per il quale il tribunale di sorveglianza di Torino ha
disposto la detenzione domiciliare per Giorgio Rossetto, 62
anni, figura storica dell'autonomia e fra i leader del centro
sociale Askatasuna. L'ordinanza è stata emessa l'8 ottobre 2024
ed è stata notificata ieri sera. Si tratta di una detenzione
domiciliare 'sanitaria' in quanto Rossetto ha problemi di salute
per le conseguenze di un infortunio. Oggi alla ripresa di un
processo in cui era imputato a Torino i suoi avvocati hanno
spiegato che aveva intenzione di presentarsi in udienza ma che
la richiesta inoltrata ieri al tribunale di sorveglianza non
aveva ancora ricevuto risposta. I giudici così hanno dichiarato
illegittimo impedimento e rinviato la causa al 4 aprile.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA