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L'addio a Eleonora Guidi,i genitori del compagno ai funerali

L'addio a Eleonora Guidi,i genitori del compagno ai funerali

Padre della vittima ha malore,accompagnato fuori. Chiesa piena

RUFINA (FIRENZE), 12 febbraio 2025, 18:58

Redazione ANSA

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Un migliaio di persone, tra cui moltissimi giovani oltre agli amici e ai colleghi di lavoro, per l'ultimo addio a Eleonora Guidi, la 34enne uccisa con 24 coltellate lo scorso 8 febbraio dal compagno e padre del loro bimbo di un anno e mezzo. Nell'oratorio di Rufina, il paese alle porte di Firenze nella valle del fiume Sieve dove la coppia viveva, sono arrivati anche dai paesi vicini per assistere ai funerali e stare vicini a Cristina, Giovanni ed Elisabetta, i genitori e la sorella di Eleonora. Accanto a loro, piegati dalla tragedia e incapaci di trattenere le lacrime, anche i genitori di Lorenzo Innocenti, il compagno che si è trasformato in assassino.
    La cerimonia religiosa è stata composta pur dominata dal dolore. Giovanni Guidi, il padre di Eleonora, non ce l'ha fatta a seguire la cerimonia. Ha accusato un lieve malore. Parenti lo hanno sorretto e accompagnato fuori dall'oratorio, e non ha assistito alla funzione. Nell'omelia il parroco don Luca Meacci ha ammonito i presenti a non farsi piegare dalla rabbia. "Quanto accaduto deve infondere in noi la consapevolezza di educare ed educarci al bello. Dobbiamo liberarci da tutto ciò che è violenza. Dobbiamo rifiutarla - ha detto don Luca - Percepisco la vostra rabbia, lo sconcerto, ma vorrei dirvi che non venga turbato il vostro cuore". "Non dovete farvi vincere dalla disperazione e dalla rabbia - ha esortato il sacerdote - Fatevi aiutare, fate in modo che la morte di Eleonora non sia stata vana".
    Dopo la messa, il parroco ha lasciato la parola ad alcuni pensieri personali. Tra questi, quello della migliore amica di Eleonora Guidi. "Perché non ho percepito nulla? - ha detto la giovane - Non mi hai mai detto nulla o come me non lo avevi capito? Parlerò di te a Dante e a mia figlia. Parlerò di amicizia, quella vera. Ci eravamo scelte come sorelle, ci amavamo. Parlerò di te, amica mia, come ho sempre fatto, ora più che mai. Ho un vuoto nel cuore. Hai avuto solo una colpa, quella di aver amato troppo. Sempre per sempre, dalla stessa parte ci troverai".
    "Non doveva andare così e adesso siamo tutti un po' più soli", è stato il pensiero di una collega. Il sindaco di Rufina, Daniele Venturi, non ce l'ha fatta ed è scoppiato in lacrime. "È un grande dolore. Ora è il momento del cordoglio, dobbiamo continuare a pensare ad Eleonora e occuparci tutti di Dante - ha detto il sindaco con la voce rotta dall'emozione e dal peso del ruolo - Dobbiamo essere una comunità educante e non giudicante.
    Eleonora dovrà essere la luce che ci guida in questo percorso".
    La bara bianca è stata portata via davanti a centinaia e centinaia di sguardi attoniti per una morte violenta di cui nel posto non c'è ricordo simile.
    Vicino alla casa della coppia qualcuno ha messo uno striscione con la scritta 'Stop alla violenza sulle donne'.
    Vengono lasciati fiori sul selciato. In tutta Rufina e nel vicino comune di Pontassieve è stato osservato un minuto di silenzio, nei negozi, nelle aziende e negli uffici, in concomitanza con le esequie.
   

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