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Willy, Bianchi 'non siamo mostri ma addolorati per sua famiglia'

Willy, Bianchi 'non siamo mostri ma addolorati per sua famiglia'

Giudici in camera di consiglio su richiesta ergastolo

ROMA, 14 marzo 2025, 12:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non siamo dei mostri, siamo addolorati per quanto accaduto e e chiediamo scusa alla famiglia di Willy". E' quanto hanno affermato i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, accusati dell'omicidio di Monteiro Duarte ucciso nel settembre del 2020 nel corso di un pestaggio a Colleferro, centro in provincia di Roma, nel corso di dichiarazioni spontanee davanti ai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Roma. I giudici sono entranti in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di ergastolo avanzata dalla Procura Generale.
    "In questi anni sono stato descritto come una persona che non sono - ha detto Gabriele Bianchi -. Non vivevo di delitti, avevo una frutteria, mi svegliavo alle tre del mattino per lavorare.
    Io e mio fratello abbiamo commesso degli errori e siamo pronti a pagare". L'imputato ha ribadito di "non avere mai colpito quella notte Willy, non l'ho toccato" e rivolgendosi alla madre della giovane vittima presente in aula si è detto "addolorato" per quanto avvenuto. "Ho chiesto un incontro con familiari - ha proseguito - per poterli guardare negli occhi e se potessi cambierei le sorti di quella sera". Dal canto suo Marco in video collegamento si è dichiarato "responsabile per il calcio al fianco dato a Willy ma non quando era a terra, mi dispiace per mio fratello che è stato coinvolto pur non avendolo mai toccato.
    Pagherò per la mia responsabilità, ma non siamo mostri. Non meritiamo tutto questo odio mediatico, spero in una pena giusta".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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