"Equalize nasce nel 2018 da un'idea
mia e di Pazzali. Io conosco Pazzali quando ero dirigente del
Commissariato, lui era Amministratore Delegato di Fiera Milano e
ci siamo conosciuti in quel contesto. Il Commissariato di Rho
era competente anche per Fiera, ci siamo conosciuti, è nata
un'amicizia". E così che Carmine Gallo, l'ex superpoliziotto
morto il 9 marzo per infarto quando era ai domiciliari dal 25
ottobre, aveva iniziato a raccontare ai pm, che indagano sul
caso delle presunte cyber-spie, la creazione dell'agenzia
investigativa, ammettendo gli accessi abusivi alle banche dati e
collaborando.
"Lui stava per andare via da Fiera Milano e abbiamo pensato
di fare un qualcosa insieme (...) Lui ha costituito una società,
lui da solo (...) Io ero ancora in Polizia, ma mancava un mese
per pensionamento", ha messo a verbale l'11 dicembre. All'inizio
non c'era "per niente l'aspetto investigativo", era "una società
informatica". Nel 2019 Pazzali assume Gallo, che poi diventerà
ad della società. "A me piaceva fare... lavorare con Enrico
Pazzali, perché mi ero affezionato", ha raccontato.
Nel 2019, ha spiegato ancora, "ho fatturato quasi 450
mila euro con le mie conoscenze. Ovviamente nel 2019
ho avuto la riabilitazione e ho chiesto la licenza
investigativa". I clienti "per Equalize li ho sempre
esclusivamente procurati io - ha spiegato - Enrico Pazzali non
ha mai procurato un cliente".
Prima di partire con la pratica degli accessi abusivi,
pagando funzionari infedeli, Gallo si muoveva così: "Fonti
aperte e facevo il report. Valutavo, guardavo le relazioni Dia,
Dna, che sono pubbliche, se non c'erano collegamenti, ad occhio
e croce, guardavo magari qualcosa del mio archivio personale se
erano soggetti che mi dicevano qualcosa".
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