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25 aprile: sfollato da bimbo rintraccia chi lo salvò nel '45

25 aprile: sfollato da bimbo rintraccia chi lo salvò nel '45

In Comune a Vignola una targa per ricordare la generosità

BOLOGNA, 25 aprile 2025, 12:24

Redazione ANSA

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A quasi 80 anni di distanza ha rintracciato chi aveva ospitato lui e la sorella sfollati dalla montagna, durante la Guerra. E il Comune di Vignola (Modena), per il 25 aprile ha voluto rendere omaggio a questa famiglia, attraverso i figli.
    La famiglia Reggianini negli ultimi mesi di guerra ospitò e sfamò due bambini piccoli, Edda e Sergio Baldelli, di dieci e due anni, sfollati nella zona di Prignano. Il loro papà era stato deportato nei campi di lavoro, la loro madre Valentina era rimasta sola con quattro figli nel piccolo borgo de Il Monte, pressochè quotidianamente bersagliato da incursioni aeree.
    Grazie al Comune di Prignano, si creò un ponte di solidarietà verso luoghi considerati più tranquilli. E fu così che i coniugi Reggianini ospitarono i bambini: Sergio rimase pochi mesi, Edda più a lungo. I legami tra le due famiglie continuarono anche dopo, ma la morte dei principali protagonisti aveva finito con l'allentare le frequentazioni fino a interromperle. Ma tre anni fa, Sergio Baldelli, dopo una vita di lavoro che lo aveva portato in giro per il mondo, è tornato a Vignola. La sorella Edda ricordava distintamente due nomi, i figli della coppia: Vilma e Dante. Vilma era una insegnante di educazione fisica molto conosciuta a Vignola così come il fratello più piccolo Dante, agricoltore: è stato abbastanza facile rintracciarli e incontrarli. Sergio ha quindi chiesto al Comune di Vignola di ricordare, in modo ufficiale, la generosità dei coniugi Reggianini. E nell'anniversario della Liberazione, la sindaca Emilia Muratori ha consegnato a Vilma e Dante una targa: "Ai fratelli Reggianini, in memoria del coraggio e dell'umanità dei loro genitori, Maria e Umberto, che nel 1945 offrirono rifugio e speranza a bambini profughi, salvandoli dalla fame e dagli orrori della guerra. Con gratitudine, Vignola ricorda e onora questo gesto di silenziosa resistenza".
   

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