A quasi 80 anni di distanza ha
rintracciato chi aveva ospitato lui e la sorella sfollati dalla
montagna, durante la Guerra. E il Comune di Vignola (Modena),
per il 25 aprile ha voluto rendere omaggio a questa famiglia,
attraverso i figli.
La famiglia Reggianini negli ultimi mesi di guerra ospitò e
sfamò due bambini piccoli, Edda e Sergio Baldelli, di dieci e
due anni, sfollati nella zona di Prignano. Il loro papà era
stato deportato nei campi di lavoro, la loro madre Valentina era
rimasta sola con quattro figli nel piccolo borgo de Il Monte,
pressochè quotidianamente bersagliato da incursioni aeree.
Grazie al Comune di Prignano, si creò un ponte di solidarietà
verso luoghi considerati più tranquilli. E fu così che i coniugi
Reggianini ospitarono i bambini: Sergio rimase pochi mesi, Edda
più a lungo. I legami tra le due famiglie continuarono anche
dopo, ma la morte dei principali protagonisti aveva finito con
l'allentare le frequentazioni fino a interromperle. Ma tre anni
fa, Sergio Baldelli, dopo una vita di lavoro che lo aveva
portato in giro per il mondo, è tornato a Vignola. La sorella
Edda ricordava distintamente due nomi, i figli della coppia:
Vilma e Dante. Vilma era una insegnante di educazione fisica
molto conosciuta a Vignola così come il fratello più piccolo
Dante, agricoltore: è stato abbastanza facile rintracciarli e
incontrarli. Sergio ha quindi chiesto al Comune di Vignola di
ricordare, in modo ufficiale, la generosità dei coniugi
Reggianini. E nell'anniversario della Liberazione, la sindaca
Emilia Muratori ha consegnato a Vilma e Dante una targa: "Ai
fratelli Reggianini, in memoria del coraggio e dell'umanità dei
loro genitori, Maria e Umberto, che nel 1945 offrirono rifugio e
speranza a bambini profughi, salvandoli dalla fame e dagli
orrori della guerra. Con gratitudine, Vignola ricorda e onora
questo gesto di silenziosa resistenza".
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