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Tv: Non uccidere, Leone e Guerritore, in crime procedural

Tv: Non uccidere, Leone e Guerritore, in crime procedural

Da 11 settembre figlia poliziotta indaga su Rai3 casi cronaca

ROMA, 07 settembre 2015, 18:59

di Nicoletta Tamberlich

ANSACheck

Tv: Rai; 'Non uccidere ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tv: Rai;  'Non uccidere ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Tv: Rai; 'Non uccidere ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un crime procedural classico.

Una figlia, Miriam Leone (Valeria Ferro), ispettore in forze alla Squadra Omicidi della Mobile di Torino - una poliziotta estremamente abile, forte dotata di un intuito fuori dal comune e con l'ossessione per la verità; Una madre, con un bagaglio pesante, Monica Guerritore (Lucia), appena uscita dal carcere condannata perchè accusata dell'omicidio del marito, avvenuto quando la figlia era bambina.


    'Non uccidere' in onda dall'11 settembre, riporta la grande fiction su Rai3 in prima serata. Diretta da Giuseppe Gagliardi e creata da Claudio Corbucci, è una coproduzione: Rai Fiction - FremantleMedia Italia di Lorenzo Mieli, in collaborazione con Rai Produzione Tv - Centro Produzione Rai di Torino, con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte.
    Dodici episodi, 12 casi ispirati alla cronaca nera più o meno recente, per esplorare altrettanti ecosistemi sentimentali che hanno attraversato - o stanno attraversando - il trauma di un delitto. Gelosie, vendette, rabbie represse o semplicemente raptus momentanei, in cui la verità insiste sempre a nascondersi.
    ''Non uccidere - spiega il regista - come un classico tv.
    Volevamo che la messinscena, la luce, le scene fossero riconoscibili, in modo che lo spettatore si trovasse di fronte al genere con i suoi codici stilistici ben definiti e il tono di alcuni classici - anche contemporanei - del noir poliziesco. Con la volontà, però, di dare alla serie un carattere fortemente italiano. Per fare questo la prima necessità era far agire i personaggi in ambienti molto caratterizzati: Il palazzo della questura, ad esempio, è stato ricostruito pensando ad un certo tipo di architettura sabauda, rigorosa e imponente, ma con degli elementi pescati dall'immaginario cinematografico". Valeria (Miriam Leone reduce da 'La Dama Velata Rai1 e 1992 per Sky) è testarda, razionale, ma allo stesso tempo riesce a leggere i non detti dei sentimenti con una chiarezza disarmante. Sembra vivere solo per il lavoro, senza concedersi mai tregua. Ma c'è una ferita, che risale alla sua adolescenza. Infatti, da ragazzina, è stata protagonista di un trauma familiare che ha segnato indelebilmente il suo carattere e le sue scelte di vita: sua madre, Lucia (Guerritore) è stata condannata per l'omicidio del marito. Un omicidio avvenuto quasi sotto i suoi occhi quando Valeria era bambina.
    La nostra protagonista, dunque è cresciuta da sola con il fratello, Giacomo (Davide Iacopini) e con lo zio Giulio (Gigio Alberti), costruendo con loro un rapporto caldo e empatico.
    Purtroppo, la morte del padre e l'ombra di una madre assassina in carcere - ha fatto di lei la donna che è diventata: una poliziotta determinata che ha deciso di esplorare il lato oscuro delle famiglie, forse per esorcizzare il lato oscuro che si annida in se stessa. E poi c'è il suo compagno, Giorgio Lombardi (Thomas Trabacchi), che è anche il suo diretto superiore nonché l'uomo che, quindici anni prima, ha arrestato sua madre.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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