Una mostra dedicata ad Alberto
Burri, a cura di Bruno Corà, sarà ospitata al Mar - Museo d'Arte
della Città di Ravenna dal 14 ottobre al 14 gennaio, nell'ambito
dell'VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo. L'esposizione,
'BurriRavennaOro', ripercorre la storia dell'intenso rapporto
che Burri, dalla fine degli anni Ottanta, ha intrattenuto con
Ravenna. Concependo diversi cicli di opere ispirate alla storia
e alla cultura artistica della città, Burri (Città di Castello,
1915-1995) in una delle sue ultime serie incarna e trasfigura
nel contrasto di nero e oro, buio e luce, il dialogo con il
mosaico storico ravennate, in equilibrio tra spiritualità e
materialità. Nel contesto della Biennale di Mosaico
Contemporaneo, le sue opere sono occasione per esplorare le
molteplici suggestioni che le testimonianze monumentali e musive
di epoca paleocristiana e bizantina di Ravenna hanno offerto e
offrono, entro i confini delle tecniche tradizionali o al di
fuori, reinventando i codici del mosaico.
Dal 1988 a Ravenna, in risposta ad una committenza espressa dal
Gruppo Ferruzzi, Burri avvia una collaborazione che lo porta a
realizzare alcuni cicli significativi che elabora e denomina in
differenti modi e in stretta relazione con la storia artistica
della città. Con il ciclo S. Vitale realizza grandi cellotex
dipinti ad acrilico e di color nero; a quella serie di grandi
opere affianca la produzione di opere grafiche di pari intensità
e forza cromatica. La mancata realizzazione della committenza
Gardini non gli impedisce di appassionarsi ad una pittura
rievocativa della grande stagione pittorica dell'arte bizantina,
copiosamente presente in città, nelle chiese e negli edifici
storici decorati a mosaico. Nascono i dipinti il Nero e l'Oro
(1993) che si ispirano alla cultura musiva di alta decorazione
fiorita a Bisanzio e sviluppatasi nella città di Ravenna con
numerosi capolavori dell'arte bizantino-ravennate. Queste opere,
insieme ad altre appartenenti ai cicli pittorici precedenti e ad
alcune serie scelte di creazioni grafiche, figureranno negli
ambienti del Mar in un repertorio di circa cento opere, con
esemplari che hanno meritato a Burri nel '73 il Premio Nazionale
dei Lincei per l'opera Grafica.
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