Nella stazione della Metro C di Porta
Metronia, che sarà attivata prevedibilmente per i primi mesi del
2025, verranno ricollocate delle strutture dell'antica caserma
della prima metà del II secolo d.C., con annessa la 'Domus del
Comandante', all'interno del volume della stazione, ricostruendo
nella sua giacitura originaria l'ambiente storico intercettato
dallo scavo della stazione. E' quanto è emerso questa sera nel
corso della presentazione del progetto e dei rinvenimenti
archeologici della nuova stazione, al Teatro Villa Lazzaroni in
Municipio VII. All'evento erano presenti l'assessore alla
Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè, la commissaria
straordinaria alla metro C Maria Lucia Conti, la soprintendente
Daniela Porro, l'ingegner Andrea Sciotti di Roma Metropolitane e
il minisindaco Francesco Laddaga.
La Linea C, è stato spiegato, ha caratteristiche uniche al
mondo proprio per l'assoluto valore storico monumentale e
archeologico delle aree attraversate. I primi esempi di
'stazione archeologica' sono San Giovanni, già in esercizio, e
appunto Porta Metronia. Un cantiere per visitare il quale sono
arrivate richieste da tutto il mondo, proprio per la sua
peculiarità di lavorare in un contesto unico al mondo.
Tutto nasce da una sinergia tra la Soprintendenza, Roma
Metropolitane e il Contraente Generale: tra il 2010 e il 2011 si
è definito per ogni sito di scavo un Prontuario archeologico che
dettaglia preventivamente le modalità esecutive delle attività
da svolgere per la tutela e la conservazione del patrimonio
archeologico.
Un lavoro che arriva da lontano: tra il 2003 e il 2004 era
stato redatto un Programma delle attività riguardanti il
patrimonio archeologico e monumentale, che si è potuto avvalere
di una serie di campagne di indagini archeologiche preventive
sulla tratta San Giovanni-Alessandrino e sulla Venezia-San
Giovanni. Queste indagini di I fase hanno consentito
l'individuazione, tra l'altro, delle fondazioni di edifici
imperiali del I secolo d.C. nell'area della stazione Colosseo,
delle probabili vestigia del Circo Variano lungo l'asse di via
La Spezia, del tracciato dell'antica via Labicana su via
Casilina Vecchia, di un'antica cava, già riempita in epoca
Flavia, nell'area della stazione Pigneto, e di altri contesti di
rilevanza archeologica.
Il Programma relativo all'archeologia e ai monumenti ha
previsto un'ulteriore serie di scavi archeologici preventivi a
integrazione di quelli già eseguiti, che ha interessato 28
diversi siti. Notevole la scoperta di una parte dell''Athenaeum
di Adriano' (135 d.C.) a piazza Madonna di Loreto, nel corso dei
sondaggi relativi alle uscite della stazione Venezia.
Fra i ritrovamenti più importanti avvenuti nel corso della
costruzione delle stazioni e dei pozzi ci sono poi una vasta
azienda agricola a San Giovanni, attiva fin dal III secolo a.C.,
cui si aggiunse nel I secolo d.C. il più grande invaso di
irrigazione della Roma antica mai ritrovato; una caserma della
prima metà del II secolo d.C., con annessa 'Domus del
Comandante', in corrispondenza della stazione Porta Metronia; un
edificio di età traianea (fine I-inizi II d.C.) riemerso nei
pressi di largo Amba Aradam, con il primo solaio ligneo antico
mai rinvenuto a Roma; un tratto di un acquedotto di età
repubblicana, forse il più antico degli acquedotti romani, a
piazza Celimontana; i resti della 'Domus del Prefetto' al clivo
di Acilio (Fori Imperiali).
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