In Olanda è stato appena pubblicato,
sulla rivista Rode Haring, un saggio dell'artista
romano-triestino d'adozione Francesco Visalli: è un estratto
della più ampia ricerca (condotta tra il 2019 e 2021) con la
quale lo studioso ha inteso dimostrare che l'opera di Mondrian
(B219) "Composition n.II 1930" (olio su tela 51x51), venduta
all'asta da Sotheby's il 14 novembre 2022, in origine non era
come la conosciamo oggi. In quasi 100 anni di storia del
dipinto, nessuno si era mai accorto che Mondrian lo aveva
sensibilmente modificato.
La vendita record di 51 milioni di dollari è stata frutto di
un accordo pre-asta con il compratore, come già rivelato dal New
York Times il 16 novembre 2022 a firma di Zachary Small.
Tuttavia è passato inosservato che non fosse lo stesso dipinto
del 1930. Visalli ha ricostruito i primi anni di storia
travagliata del dipinto. Poco dopo la sua creazione l'opera
venne esposta in occasione della mostra Cercle et Carré alla
Galerie 23 di Parigi, tra aprile e maggio 1930. Subito dopo
Mondrian inviò il dipinto in Svezia a Otto Carlsund, un artista
svedese residente a Parigi, che aveva organizzato la mostra Art
Concret nell'ambito dell'esposizione di Stoccolma 1930. L'esito
della mostra fu un totale fallimento, al punto che alcuni
investitori sequestrarono parte delle opere di vari artisti
internazionali. Tra queste anche quella di Mondrian. Ci vollero
oltre tre anni per riuscire a recuperarle, grazie anche allo
sforzo di uno degli artisti partecipanti, Amédée Ozenfant.
Fu quindi nella metà del '33 che Mondrian ha potuto riavere
il suo dipinto. Nel gennaio del 1937 l'opera venne nuovamente
esposta alla Kunsthalle Basel alla mostra Konstruktivisten. "Ma
già non era più come in origine. Tra il 1934 e 1936 Mondrian -
sostiene Visalli - aveva sensibilmente ridotto lo spessore delle
linee. Probabilmente spinto dalla necessità di restaurarla, ha
anche colto l'occasione per variare (e forse a modo suo
correggere) il bilanciamento della composizione. Questa era una
caratteristica del suo percorso creativo, sempre teso alla
ricerca del perfetto equilibrio". Se si osserva il confronto,
"cambia drasticamente la composizione: linee e piani ora hanno
un equilibrio dinamico perfettamente armonico. L'opera ha quindi
avuto due vite: la prima dal 1930 al 1934/35, la seconda dal
1935 ad oggi. Le modifiche introdotte da Mondrian dovranno
risultare da accurate analisi che si spera il nuovo proprietario
faccia eseguire", conclude.
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