Dopo il successo internazionale
della mostra dedicata ai Preraffaelliti, e a vent'anni dal
debutto nel mondo delle esposizioni temporanee, la Fondazione
Cassa dei Risparmi di Forlì propone per il 2025 un nuovo
progetto, "Il Ritratto dell'Artista. Nello specchio di Narciso.
Il volto, la maschera, il selfie", un viaggio dedicato alla
dimensione più intima dell'arte, in programma dal 23 febbraio al
29 giugno al Museo civico San Domenico. Niente come un
autoritratto permette di cogliere l'essenza di un artista nel
suo tempo, il suo io narrante, l'immagine che ha di sé, del suo
ruolo sociale, la sua visione del mondo.
A partire dal mito di Narciso, che guardandosi nello specchio
dell'acqua ha conosciuto il proprio volto, pulsa attraverso i
secoli in ogni forma artistica: dalle maschere del teatro antico
ai mosaici pavimentali, dai codici miniati ai disegni, dalla
pittura alla scultura, alla video arte, fino al gesto, ormai
comune e quotidiano, del selfie. Un percorso inedito
sull'autorappresentazione che gli artisti hanno dato di loro
stessi nel corso dei secoli: oltre 200 opere, dall'antichità al
Novecento, animeranno le sale del Museo forlivese per celebrare
l'arte attraverso l'artista.
Era lunedì 4 dicembre 2005 quando il Museo Civico San
Domenico apriva le porte della prima grande mostra a Forlì,
dedicata a Marco Palmezzano. Una scelta non casuale quella di
partire da un "genius loci" per dare il via a una serie di
esposizioni pensate per tracciare la linea dell'identità storica
e culturale della città di Forlì e del suo territorio. Ad essa
ne sono seguite molte altre, sempre con la stessa formula:
partire da artisti o opere locali per entrare a tutto campo
nella grande storia artistica nazionale e internazionale. Da
Silvestro Lega ad Antonio Canova, da Adolfo Wildt a Giovanni
Boldini, fino alla recente mostra dedicata alla Confraternita
Preraffaellita, negli anni questo ciclo unitario è diventato un
vero e proprio progetto culturale che ha trasformato Forlì in
città d'arte.
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