La Galleria Nazionale delle Marche
prosegue nella celebrazione degli artisti marchigiani e questa
volta accende una luce sul pittore Simone Cantarini (1612-1648)
con una mostra che aprirà a maggio a Palazzo Ducale di Urbino.
L'estro pienamente moderno del giovane pittore sarà testimoniato
da una selezione di 54 dipinti. Dalla ritrattistica alla pittura
sacra, dai quadri di devozione alle composizioni filosofiche e
profane: i dipinti provenienti da collezioni pubbliche e
private, nazionali e internazionali, offrono un'occasione per
conoscere la straordinaria creatività del Pesarese dalla breve
esistenza.
Il restauro di numerose tele ha permesso di conoscere meglio la
tecnica di Cantarini, riscoprendo la freschezza della sua
pennellata.
La mostra è anche testimonianza dell'accrescimento
collezionistico della Galleria Nazionale delle Marche, che solo
da qualche anno vanta la presenza del Pesarese, infatti la
pittura di Cantarini è entrata a Palazzo Ducale grazie a tre
recenti depositi. Nel 2019 la preziosa raccolta della Fondazione
Cassa di Risparmio di Pesaro ha portato anche quattro capolavori
del Pesarese: le due delicate Madonne con Bambino, la Sacra
Famiglia come Santissima Trinità, la cui particolare iconografia
illustra le riflessioni di san Francesco di Sales sulle virtù di
san Giuseppe, e il raffinato Giudizio di Paride, ispirato a una
stampa di Marcantonio Raimondi da un disegno di Raffaello. Nel
2021 sono giunte a Urbino le due pale d'altare raffiguranti i
Santi Barbara e Terenzio, realizzate intorno al 1630 per la
chiesa pesarese di San Cassiano, dove Cantarini era stato
battezzato nel 1612, e la Visione di Sant'Antonio, dipinta nel
1639 per la chiesa di san Francesco di Cagli. Entrambe
provenienti dai depositi della Pinacoteca di Brera, le due
grandi composizioni erano state razziate dalle truppe
napoleoniche sul territorio marchigiano nel 1811. Quindi nel
2025 il fondo pittorico della Banca Intesa San Paolo implementa
la raccolta cantariniana con altre cinque tele: due Sacre
Famiglie, la Sibilla che legge, l'Erminia tra i pastori e
l'intenso Ritratto di Eleonora Albani, capolavoro della
ritrattistica europea del Seicento.
Le opere dialogano nelle sale della mostra con i prestiti
giunti da ogni dove, restituendo alla Galleria Nazionale delle
Marche la voce del maggior artista marchigiano del Seicento. La
mostra "Simone Cantarini. Un giovane maestro tra Pesaro,
Bologna e Roma" sarà visitabile dal 22 maggio al 12 ottobre,
curata tra gli altri da Luigi Gallo, direttore della Galleria
Nazionale delle Marche.
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