Al via a Bologna le riprese del film
La solitudine è questa, diretto da Andrea Adriatico e dedicato
alla vita dello scrittore Pier Vittorio Tondelli, nel
trentennale della morte, il 16 dicembre 1991, a soli 36 anni. Il
progetto, tra documentario e fiction, vede la partecipazione di
Lorenzo Balducci e Tobia De Angelis ed è sceneggiato da Grazia
Verasani, Stefano Casi e dallo stesso Adriatico.
Le riprese della docu-fiction, a cui gli autori lavorano da 5
anni e che un anno fa è rimasta bloccata dalla pandemia,
proseguiranno in inverno e primavera nei luoghi della vita di
Tondelli, dal paese natale di Correggio (Reggio Emilia) alla
città degli studi a fine anni '70, Bologna, dall'Aquila, dove il
primo libro Altri libertini fu sottoposto a sequestro e
processo, a Orvieto che è al centro del secondo libro Pao Pao, e
ancora Rimini, Milano e Berlino. La produzione è di Cinemare,
con il sostegno del ministero della Cultura e della Regione
Emilia-Romagna e il supporto di Emilia-Romagna Film Commission.
Qual è la solitudine dello scrittore? E la solitudine dei
nostri anni? Due personaggi contemporanei sono alla ricerca di
uno scrittore che non c'è più, scomparso quando non erano ancora
nati o erano ancora bambini. Alla ricerca delle tracce disperse
nei suoi libri, nei suoi luoghi e nelle parole di chi l'ha
conosciuto. Quello scrittore è Tondelli, uno dei più importanti
e seminali narratori europei del Novecento e uno dei testimoni
più importanti e acuti dei suoi anni. Il docufilm La solitudine
è questa (frase dal suo ultimo romanzo Camere separate) è al
tempo stesso il racconto di un autore che ha narrato il sogno
dei suoi coetanei al di là del bene e del male; che ha dato voce
ai sogni dei ragazzi più giovani, sollecitati con il progetto di
scrittura Under 25; e che ha trasferito la sua omosessualità
nelle pagine di racconti e romanzi, rappresentandola dalle
visioni più oltraggiose di Altri libertini agli accenti più
intensi e universali di Camere separate, passando per gli acuti
sguardi generazionali di libri come Pao Pao e Rimini, di
un'opera teatrale come Dinner Party, e delle sue cronache
giornalistiche (poi raccolte in Un weekend postmoderno).
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