/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dario Argento: 'Ecco la mia sgangherata seduta psicanalitica'

Dario Argento: 'Ecco la mia sgangherata seduta psicanalitica'

Ritratto del cineasta in Profondo Argento di Della Casa e Rolandi

ROMA, 21 ottobre 2023, 21:43

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Fantasmi, ombre, le città immaginarie dei suo film, con una strada di Bologna che può portare a una piazza di Torino, il rapporto con i genitori e in particolare l'influenza sui suoi ritratti di donna fuori da ogni schema, avuta dalla madre, Elda Luxardo, grande fotografa specializzata negli scatti alle dive ("passare ore nel suo studio da bambino mi ha insegnato ad esplorare l'animo femminile") . Sono fra i percorsi più introspettivi e segreti nei film e nella personalità di Dario Argento in Profondo Argento, il documentario di Giancarlo Rolandi e Steve della Casa dedicato al maestro del brivido, presentato in prima assoluta alla Festa del Cinema di Roma, insieme alla versione restaurata in 4k di uno dei suoi capolavori, Profondo Rosso. "È un film che nasce dalla voglia di cambiare rispetto al mio cinema precedente - racconta Argento, parlando della sua giornata alla Festa del Cinema di Roma -. Mi sono chiuso a scriverlo in una villa in campagna, nella quale non c'erano né acqua né luce. Ero in totale solitudine, e sentivo solo i rumori della campagna. Mi sono alimentato di quell'atmosfera". Venendo al documentario, è un'intervista degli anni '70 ad aprire il racconto: "Perché faccio quello che faccio? Per essere amato", diceva Argento, che qui riscopriamo in un viaggio tra straordinario materiale d'archivio, scene di film, una nuova intervista al cineasta e le voci, fra le altre, di Asia Argento, Daniele Luxardo, Donato Carrisi, Jean-François Rauger, Guido Lombardo, Luciano Tovoli, Franco Bixio.

 

"Parlare di me in questo documentario è stato come fare una sgangherata seduta psicanalitica. Mi ha permesso di tornare ai periodi in cui quei film li giravo, a ciò che provavo, è stato molto interessante anche per me" spiega Argento, che non ha ancora visto il film: "Lo vedrò per la prima volta con il pubblico" spiega sorridendo. Per lui, Profondo Argento (prodotto da Baires Produzioni e Luce Cinecittà) è anche l'occasione "di rimettere a posto delle verità su cose che negli anni sono state spesso travisate. Spesso leggo su di me certe panzane...". Il suo cinema risponde principalmente "a sogni, incubi, stati d'animo, al modo in cui mi rapporto con la mia parte oscura - sottolinea -. La paura resta paura e tutti la riconosciamo, anche se assume varie forme. Può essere paura sociale, paura di essere aggredito, o quella dell'io profondo".

 

Alla zona d'ombra "di mio padre nessuno ha accesso a parte lui - spiega Asia Argento nel film -. Io l'ho intravista come il pubblico nei suoi film. È un giardino segreto. Credo lui abbia capito molto presto che è un luogo prezioso e se n'è preso cura". Si è liberato di alcuni traumi "con il cinema… è stata la sua terapia". Per raccontare Dario Argento "abbiamo indagato su come si è costruito questo cineasta di rottura nel cinema italiano - spiega all'ANSA Giancarlo Rolandi -. Lui affronta dei temi di grande modernità per l'epoca". Per Steve della Casa, "Dario Argento è un ideale protagonista di quella Nouvelle Vague che in Italia non c'è stata, insieme a autori come Marco Bellocchio e Bernardo Bertolucci, che sono anche collegati alla sua storia". Reduce dal successo nel mondo di retrospettive dedicate al suo cinema organizzate da Luce Cinecittà, Argento è consapevole di essere un considerato un modello: "Lo vedo ad esempio in molto cinema coreano o in autori come Guillermo del Toro o Quentin Tarantino". Intanto il regista non si ferma: ha in cantiere un film a Parigi con Isabelle Huppert, sul quale si sa solo che dovrebbe essere il remake di un thriller messicano degli anni '40, diventato un classico.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza