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Giovanni Esposito a Capri, 'Nero' il mio debutto alla regia

Giovanni Esposito a Capri, 'Nero' il mio debutto alla regia

In sala in primavera, Susy Del Giudice nel ruolo della sorella

NAPOLI, 30 dicembre 2024, 19:46

Redazione ANSA

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Per 'Nero', il suo debutto alla regia, il napoletano Giovanni Esposito (oltre cinquanta film come attore di classe, ironico e sensibile) ha scelto "un film sul sacrificio" che la 29esima edizione di Capri, Hollywood ha presentato con successo in attesa dell'uscita in sala la prossima primavera.
    Nel ruolo della sorella con una grave disabilità c'è sua moglie Susy Del Giudice. "Una interpretazione magistrale - sottolinea Esposito - il personaggio quasi non parla. A causa della postura ha sofferto tanto ed ha finito di lavorare su una sedia a rotelle".
    Terminate le riprese dell'ultimo film di Noah Baumbach al fianco di George Clooney e Adam Sandler, in sala nel film di Natale di Siani e Pieraccioni e in piattaforma con Vita da Carlo e Uonderbois, Esposito a Capri racconta Nero, un delinquente di mezza età che vive di piccoli crimini per mantenere la sorella Imma. "E' stato un esordio complesso faticoso ma sono felice del risultato. Ho scritto il film con Francesco Prisco, che è stato sempre accanto a me sul set, il punto di vista femminile lo ha dato la scrittrice Valentina Farinaccio. Quello tra fratelli può essere amore incondizionato. Nel mondo di oggi se ci fosse qualcuno disposto a fare anche piccoli sacrifici le cose cambierebbero. E' una storia drammatica? Qualche volte però si sorride. L'ho girato nella zona flegrea, sul litorale di Mondragone, un posto che mi ha sempre affascinato. Ho scoperto che ai migranti che partono, per ogni evenienza, gli danno un indirizzo di Castelvolturno: li c'è un mare che non fa miracoli, dove la telecamera poggia lo sguardo c'è dolore. Devo ringraziare Daniele Ciprì che ha diretto la fotografia, è un maestro che mi ha aiutato in tutto prendendo il film sulle spalle".
    Nero è prodotto da Bartleby, Pepito e Runfilm. Quindi meglio attore o regista? "Quando c'è una storia come questa da raccontare, meglio essere regista. Ma fare l'attore è bellissimo, soprattutto se sei diretto da quelli bravi come Vincenzo Marra: ho appena finito con lui 'La badante' un film delizioso ispirato a sue storie familiari".
   

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