(di Lucia Magi)
Fabrizio Mancinelli è membro
dell'Academy of Motion Pictures dal giugno scorso. Nel 2019, ha
sfiorato la notte degli Oscar dirigendo l'orchestra per la
colonna sonora di Green Book, composta da Kris Bowers. Ora, per
la 97ª edizione, entra al Dolby Theatre da protagonista: il
corto 'Anuja', da lui musicato, è tra i cinque finalisti.
"È la prima volta che vado alla cerimonia. Sono incredulo,
felice, a tratti nervoso. È una sensazione mai provata" racconta
all'ANSA questo musicista nato in Trentino nel 1979 e cresciuto
all'Aquila. Cerca le parole per esprimere come si sente "a
raccogliere i frutti" di 15 anni di lavoro a Hollywood, dove si
è trasferito pochi mesi prima che il terremoto distruggesse la
sua città. "Casa mia è rimasta in piedi, solo la parete della
mia camera è crollata, centrando proprio il mio letto. Il sogno
americano mi ha letteralmente salvato la vita", si commuove.
Mancinelli ha capito solo pochi giorni fa che avrebbe avuto
l'occasione per indossare lo smoking regalato "come buon
auspicio" dalla moglie tre anni fa a Natale. "Da allora, è
rimasto nell'armadio: per fortuna, mi sta ancora bene", ride.
Per assicurarsi una poltrona alla cerimonia, ogni membro
dell'Academy può partecipare a una lotteria, che assegna i posti
rimanenti dopo che le delegazioni delle opere nominate hanno
preso i loro. Ogni candidato ha diritto a due biglietti; Studios
e produttori possono comprarne altri per ampliare il gruppo di
sostegno. "Ovviamente ho partecipato, ma non sono stato
estratto. Ero già rassegnato a guardarmi lo spettacolo dal
divano, come ogni anno". Ma la volata di Anuja ha cambiato
tutto.
Dopo essersi piazzato nella shortlist, il cortometraggio
sulla bambina di Nuova Delhi che sogna di andare a scuola invece
che passare le giornate a cucire vestiti, si è assicurato un
posto nella cinquina finale, è stato comprato e distribuito da
Netflix e sponsorizzato dall'attrice indiana Mindy Kaling, che
ha ricevuto la stella sulla Walk of Fame di Hollywood a metà
febbraio. Sono arrivati altri biglietti, oltre a quelli per il
regista Adam J. Graves e la produttrice Suchitra Mattai (saranno
loro a salire sul palco in caso di vittoria). "Adam mi ha
chiamato: 'Vieni anche tu. Andiamo tutti. Restiamo uniti!'. È lo
spirito con cui stiamo vivendo questa avventura", riflette
Mancinelli. Un'avventura che è cominciata molto piccola e
indipendente, per uno abituato a comporre per grandi Studios
come Disney, Universal e Paramount. "In un cortometraggio si è
in pochi, tenaci e affiatati. Andremo col sorriso e accoglieremo
qualsiasi esito come una sorpresa. Già essere arrivati a questo
punto è un dono immenso".
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