/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Hollywood, 'Che fine hanno fatto Stallone, Gibson e Voight?'

Hollywood, 'Che fine hanno fatto Stallone, Gibson e Voight?'

Scelti da Trump per rivitalizzare cinema, nessuno li ha sentiti

LOS ANGELES, 23 aprile 2025, 19:13

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Los Angeles Times dedica la sua apertura allo strano caso degli ambasciatori di Donald Trump a Hollywood: nominati e mai pervenuti. Si tratta delle star Mel Gibson, Jon Voight e Sylvester Stallone, tutti di provata fedeltà al tycoon, che il presidente ha scelto a gennaio come inviati nella mecca dell'intrattenimento. "Make Hollywood great again", era la missione, lanciata in un momento in cui le produzioni locali di film, serie e programmi tv non fanno che scendere (-22% nel primo trimestre del 2025 rispetto all'anno scorso), causando disoccupazione e angoscia tra le centinaia di migliaia di addetti.
    "Saranno i miei occhi e orecchie, e farò quello che mi suggeriranno", aveva annunciato il presidente su Truth, affermando che avrebbe riportato "a casa" le produzioni che "negli ultimi quattro anni hanno scelto sempre più spesso paesi stranieri". Peccato che, quattro mesi dopo, molti di coloro che lavorano per rilanciare la produzione nel settore confidano al Times che, dal fronte degli inviati speciali di Trump, è "silenzio assoluto".
    "Abbiamo contattato tutti e tre e non abbiamo mai ricevuto risposta", ha dichiarato Pamala Buzick Kim, co-fondatrice di Stay in LA, una campagna che ha raccolto più di 100.000 firme per chiedere al governo della California misure per rendere conveniente girare a Los Angeles. Il quotidiano ha consultato deputati, funzionari del comune e dello stato, dirigenti degli Studios e rappresentanti dei lavoratori. Nessuno è riuscito a intavolare un dialogo con le tre star investite dal presidente.
    "Trump dice di voler difendere l'industria manifatturiera e le imprese americane con i dazi. Ma cosa sta facendo per noi? Cosa sta facendo per garantire che i nostri posti di lavoro siano protetti qui negli Stati Uniti?", si chiede l'attrice Rachel Cannon.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza