La vicinanza francese all'Ucraina
invasa dalla Russia diventa motivo di impegno per il festival di
Cannes (13-24 maggio) che ha annunciato per il giorno di
apertura il 13 maggio un 'Ucraina day' con tre film. "È un
promemoria dell'impegno di artisti, autori e giornalisti per
raccontare la storia di questo conflitto nel cuore dell'Europa,
che sta colpendo il popolo ucraino e il mondo da 3 anni. Ed al
tempo stesso un programma che testimonia l'impegno del Festival
di Cannes e della sua capacità di raccontare le sfide del mondo,
che sono quelle del nostro futuro, attraverso le opere
cinematografiche", sottolinea il festival, affermando il
desiderio di dare voce a coloro che testimoniano le realtà
contemporanee e si battono per la verità.
Il programma che si svolgerà dalla mattina nella sala Bazin
prevede tre documentari: Zelensky di Yves Jeuland, Lisa Vapné e
Ariane Chemin (Francia), Notre Guerre di Bernard-Henri Lévy
e Marc Roussel (Francia - Ucraina) e 2000 metri da Andriivka
di Mstyslav Chernov (Ucraina-Stati Uniti). Il primo è un
documentario biografico su Volodymyr Zelensky dalla nascita nel
1978 a Kryvyï Rih, un importante centro siderurgico e minerario
nella regione centro-orientale di lingua russa dell'Ucraina alla
adolescenza, in gran parte non politicizzata, all'iniziale
carriera di attore di stand-up comedy prima di diventare leader
indiscusso e presidente della nazione.
Notre Guerre è il reportage che tra febbraio e aprile 2025
Bernard-Henri Lévy e il suo co-regista Marc Roussel hanno
realizzato sui fronti di Pokrovsk e Soumy nell'Ucraina
orientale, seguendo i combattenti della Brigata Anna di Kiev,
armati dalla Francia, filmando la vita quotidiana degli
abitanti, bombardati dalle forze russe che terrorizzano i civili
alla vigilia di possibili negoziati. C'è anche un'intervista al
presidente Zelensky, riluttante a recarsi a Washington, e poi
guardano la ritrasmissione dell'incontro con i soldati ucraini
in un bunker, perché i veri eroi del film sono i combattenti
anonimi e i civili che tengono la testa alta di fronte alle
avversità e alla sofferenza, e che vengono filmati
quotidianamente. Il film, parte finale del "Quartetto ucraino"
di Lévy, è un diario, costellato di flashback, in cui l'autore
ricorda i momenti salienti di questa guerra iniziata nel 2014.
Terzo film è 2000 metri da Andriivka realizzato dal regista
premio Oscar di 20 giorni a Mariupol. L'impegno di Mstyslav
Chernov nel documentare la devastazione della sua patria e gli
estenuanti sforzi delle forze ucraine per riconquistare i loro
territori è di prim'ordine. Nonostante il rischio estremamente
elevato, Chernov si unisce ai soldati in prima linea
nell'Ucraina orientale mentre avanzano attraverso una stretta
striscia di foresta carbonizzata fiancheggiata da campi minati
nel tentativo di liberare il villaggio strategico di Andriivka.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA