"La condanna di oggi a Gerard Depardieu è il frutto di quello che è stato fatto negli ultimi anni anche qui al Festival di Cannes. E questo con la presenza di registe donne, con donne e in particolare in giuria. Da diversi anni Cannes ha fatto molto e il fatto che siamo qui oggi dipende anche da questo. La condanna a Depardieu viene da queste lotte, dal MeeToo e questo grazie a un festival sempre in sintonia con quello che accade oggi". Così Juliette Binoche, presidente di giuria a Cannes, risponde a una domanda sulla condanna inflitta oggi all'attore per aggressione sessuale. "La nostra ondata rivoluzionaria ci ha messo un po' di tempo ad arrivare, ma alla fine è arrivata", ha aggiunto Binoche.
L'attrice presiede quest'anno la giuria del festival, composta dall'attrice e regista americana Halle Berry, dalla regista e sceneggiatrice indiana Payal Kapadia, dall'attrice italiana Alba Rohrwacher, dalla scrittrice franco-marocchina Leïla Slimani, dal regista, documentarista e produttore congolese Dieudo Hamadi, dal regista e sceneggiatore coreano Hong Sangsoo, dal regista, sceneggiatore e produttore messicano Carlos Reygadas e dall'attore americano Jeremy Strong.
Riguardo a Trump, Binoche sottolinea: "Certo ci vorrebbe un'analisi dell'industria cinematografica nel mondo per parlare dì quello che sta accadendo, ma abbiamo capito fin dall'inizio che stava cercando dì proteggere il suo Paese, di salvare l'America. Ma noi europei abbiamo una comunità cinematografica molto forte di registi e autori e dobbiamo assolutamente reagire". Infine sulla situazione politica mondiale, comprese le crisi a Gaza e in Ucraina, dice l'attrice francese: "È vero, è sempre peggio, ma bisogna comunque credere nella speranza e nella connessione tra noi per cambiare". Halle Berry dice la sua, non solo sulle nuove indicazioni per il dress code prescritte dal festival: "Avevo un abito per stasera, ma a questo punto non lo indosserò, seguirò le regole". Poi aggiunge soddisfatta: "Ho notato che ci sono sempre più donne nere che raccontano al cinema la loro storia e questa è una buona cosa".
Quale sarà il criterio di scelta? "Credo non si debbano avere pregiudizi: decideremo tutti insieme e ci sarà probabilmente tra noi una connessione oltre il pensiero che ci darà alla fine un risultato speciale" dice ancora la presidente di giuria Juliette Binoche. Alba Rohrwacher, infine, habitué del Festival di Cannes dove ha presentato in concorso, diretta dalla sorella Alice, Le meraviglie, Lazzaro felice e La Chimera ma anche con Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone e Tre Piani di Nanni Moretti, in qualità di giurata esprime "la grande gioia e responsabilità di essere stata scelta per un ruolo così prestigioso".
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