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Isaka Kotaro, nel nuovo thriller un sicario insospettabile

Isaka Kotaro, nel nuovo thriller un sicario insospettabile

Il ritorno dell'autore giapponese bestseller

ROMA, 28 dicembre 2023, 16:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ISAKA KOTARO, IL SICARIO CHE NON VOLEVA UCCIDERE (EINAUDI, PP. 352, EURO 18,50) Isaka Kotaro, plurimpremiato autore giapponese di thriller, nel corso della carriera, si è aggiudicato, tra gli altri, il Mystery Writers of Japan Award e il Japan Booksellers' Award. I suoi libri appassionano fan del crime e cinefili. Per Einaudi, nella traduzione di Bruno Forzan, è ora uscito Il sicario che non voleva uccidere.
    Protagonista del romanzo il quarantacinquenne Kabuto che, per "portare a casa la pagnotta", va in giro ad uccidere. Kabuto a Tokyo conduce una vita da insospettabile. Marito premuroso e padre di un giovane studente. Di notte, Kabuto rincasa in punta di piedi per non irritare la dolce metà. Cena con banane, onigiri, salsicce di pesce, spuntini che possono essere consumati silenziosamente durante le ore piccole: non richiedono tramestio di stoviglie; il rumore sveglierebbe i componenti della famiglia.
    Kotaro descrive Kabuto in maniera scanzonata, ne mette in mostra le fragilità e le contraddizioni. Fa sorridere il modo in cui lo spietato Kabuto, nel privato, sia vittima di una moglie facilmente irritabile: "È una lavoratrice seria, e si alza presto al mattino. E le ci vuole anche un mucchio di tempo per arrivare in ufficio. Tu prova a svegliarla nel cuore della notte e saranno guai!". Grazie a tali situazioni, tipiche della commedia, Kotaro crea thriller appetibili e originali.
    Kabuto ha un impiego di copertura per mascherare la sua attività criminale: lavora in una ditta che produce articoli di cancelleria. È un uomo combattuto. Vorrebbe lasciarsi alle spalle il malaffare. Però a intralciare il buon proposito è il medico che gli procura gli affari loschi in cui è invischiato.
    L'autore plasma una trama dal bel ritmo. Punti di forza di Kotaro sono l'ironia graffiante e una prosa lineare, caratteristiche che lo rendono perfetto per le trasposizioni cinematografiche: il suo grande successo, I sette killer dello Shinkansen, è diventato un film con Brad Pitt. La penna di Kotaro si nutre di stili plurimi, che vanno da Quentin Tarantino ad Agatha Christie. Altri riferimenti letterari sono Kenzaburo Oe, Soji Shimada, Lawrence Block, Mario Vargas Llosa e Peter Lovesey.
   

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