Sarà disponibile dal 27 gennaio il
nuovo podcast original RaiPlay Sound "Qui non ci sono bambini".
Sei episodi con i testi tratti dai libri 'Qui non ci sono
bambini' e 'Il ragazzo che disegnò Auschwitz' di Thomas Geve,
che era poco più di un bambino quando venne deportato ad
Auschwitz: è stato uno dei più giovani internati del campo,
nell'età in cui si inizia a conoscere meglio il mondo e a
guardarsi attorno.
Il giorno della liberazione, nell'aprile del 1945, raccolse le
poche residue forze per fissare su carta ciò che ha vissuto.
Trasformando il retro dei formulari delle SS nei 79 disegni che
compongono questa testimonianza, Thomas ha affrontato il male
assoluto con le uniche armi che ha a disposizione un bambino: la
curiosità, la speranza e alcune matite colorate.
Nei giorni immediatamente successivi alla liberazione, troppo
debilitato per essere trasportato, ha trascorso ancora un mese
nel blocco 29 dello stesso luogo in cui è stato prigioniero.
Qui con le poche forze che gli rimangono ha fissato sul retro
dei formulari delle SS una serie di disegni di struggente
esattezza, seguiti, poco dopo, da una memoria scritta della sua
esperienza nel lager. La semplicità con cui ha descritto la vita
quotidiana nel campo, le regole assurde e l'organizzazione delle
atrocità subite, ma anche i rapporti di solidarietà e amicizia
tra i più giovani costretti a crescere in prigionia, sono una
testimonianza il cui significato va al di là di ciò che
successe più di ottant'anni fa. Certamente ci aiuta a riflettere
su quanto accadde allora, ma, nei silenzi che accompagnano il
racconto di questo ragazzo, risuonano echi di altri avvenimenti
terribili: brutalità accadute prima e dopo di allora, in tanti
altri luoghi del mondo. E inevitabilmente ci chiediamo come sia
possibile che quella tragedia non sia stata l'ultima, e che
l'umanità non ne abbia ricavato insegnamento. Ascoltare questa
storia non significa soltanto ricordare un passato lontano, che
non si può e non si deve dimenticare, ma può fornire strumenti e
consapevolezza per interpretare il nostro presente.
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