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Saggio su liberalismo russo, 'aiuta a comprendere putinismo'

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Saggio su liberalismo russo, 'aiuta a comprendere putinismo'

Gravina (Sapienza): 'la libertà ha ancora un posto in Russia?'

ROMA, 22 novembre 2023, 12:17

Redazione ANSA

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Un saggio storico dedicato alle vicende intricate del liberalismo russo nei primi anni '20 del secolo scorso che transita anche nell'attualità del pensiero putiniano e "aiuta a comprenderlo": è il volume 'La libertà fuori dalla Russia' (Nuova Cultura, pp 308, euro 32) della ricercatrice di storia dell'università 'La Sapienza', Renata Gravina, presentato oggi al Dipartimento di Storia dell'università degli studi 'Tor Vergata' di Roma.
    Secondo l'autrice "la vicenda contraddittoria della storia della libertà russa trova innumerevoli punti di contatto con la parabola teorica del putinismo, il quale ha attinto molto dal liberalismo conservatore".
    'La libertà fuori dalla Russia' ripercorre l'evoluzione del liberalismo russo dalle origini agli albori del Novecento, poi sulle vicende politico-ideologiche dei 'cadetti' (il partito costituzional-democratico KD) ed, infine sull'emigrazione liberale russa a Parigi fra il 1905 e il 1921, dedicando spazio alla Conferenza di Pace, alla Guerra civile russa e soprattutto al contributo dei liberali russi nell'elaborazione di un proto diritto umanitario.
    Il saggio ricostruisce la tormentata vicenda libertaria russa a cent'anni dalla partenza della nave dei filosofi - il battello al quale Lenin destinò tra le menti più vivide della lotta al bolscevismo - molti dei quali erano esponenti del liberalismo russo. Il volume risponde altresì alle ragioni della stretta correlazione tra liberalismo e sovranità. Per i principali liberali russi (Miljukov, Maklakov, Struve) l'impero russo doveva essere unito ed integro: la Russia libera doveva coincidere con la salvaguardia della triade di Russia, Bielorussia e Ucraina.
    La presentazione del volume si inserisce quale prima tappa del neonato Centro di studi sulla Russia Contemporanea (Cesarc).
    Il centro, istituito presso il medesimo Dipartimento, è composto da un consiglio scientifico di studiosi e coordinato dallo storico Andrea Romano con l'intento di capire e far comprendere la Russia contemporanea.
   

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