(di Paola Del Vecchio)
E' attesa come uno dei maggiori
eventi dell'anno in Spagna la grande retrospettiva dedicata a
Gianni Versace, che sarà inaugurata il prossimo 7 febbraio a
Malaga al Centro Cultural Fundacion Unicaja. Ventotto anni dopo
la morte dello stilista italiano, la città andalusa che ha dato
i natali a Pablo Picasso rende onore al genio visionario e
rivoluzionario, che con il suo stile eccentrico e sensuale ha
lasciato un'impronta indelebile nel mondo della moda.
La mostra, patrocinata dall'ambasciata d'Italia in Spagna,
dove è stata presentata ieri sera, offrirà fino al 30 giugno
un'esperienza immersiva, trasportando i visitatori nell'universo
Versace. In un itinerario attraverso 500 pezzi originali,
provenienti da collezioni private, soprattutto europee, che
includono abiti e accessori, bozzetti, prototipi, tessuti
stampati e fotografie inedite. Ripercorre dalle prime creazioni
di Versace ai modelli divenute icone negli anni 90, inclusa
l'ultima collezione autunno-inverno 1997/78 presentata prima
della tragica uccisione, come ha spiegato Karl Von der Ahé,
curatore dell'esposizione. La retrospettiva si snoda lungo i
diversi periodi creativi e le tendenze che l'iconico stilista
visse a Milano, New York e Miami.
Nel corso della serata - presentata dalla consigliera
culturale dell'ambasciata Teodora Danisi e alla quale è
intervenuto anche il direttore delle attività culturali della
Fondazione Unicaja José María Luna - l'ambasciatore Giuseppe
Buccino Grimaldi ha evidenziato quanto il designer italiano sia
stato rivoluzionario e come "rappresenti ancora oggi una
eccellenza del Made in Italy riconosciuta a livello mondiale".
"La sua moda è stata molto più di uno stile. Era un misto di
diverse culture e ispirazioni: dal Barocco siciliano alle
tendenze punk e rock, dalla cultura classica ai riferimenti alla
mitologia greca, fino alla pop-art di Andy Warhol", ha osservato
Karl Von der Ahé, segnalando i quattro storici modelli esposti
per l'occasione al palazzo de Amboage, nell'ambasciata d'Italia.
Un assaggio dei 120 look esclusivi dalle stampe preziose e
audaci e dai colori vivaci, che saranno ospitati in nove sale
della Fondazione Unicaja
Riflettono il legame fra la moda e l'arte, inclusa
l'influenza che ebbe l'architettura andalusa sullo stilista, ai
cui canoni si ispirò per costruire la sua villa di Miami Beach,
ha ricordato il curatore. Ma anche il rapporto di Versace con
la cultura pop, influenzata dalle sue creazioni divenute simbolo
di status, che hanno ispirato il mondo della musica e del
cinema, a cominciare da Pedro Almodovar.
"Il filo narrativo che sottende l'esposizione è l'emozione di
penetrare l'universo creativo di Gianni Versace", ha anche detto
all'ANSA Von der Ahé. "Fin dall'inizio del percorso c'è lo
stilista al lavoro, che nel suo caso realmente esprime la sua
personalità, con una dedizione quasi religiosa. Il visitatore
può sentirne le emozioni e poi tornare sui suoi passi a leggere
i testi". A partire dalle sale iniziali, che propongono
un'incursione nell'infanzia di Versace a Reggio Calabria, nel
laboratorio della madre modista, dalla quale imparò tanto e al
quale restò legato durante tutta la vita.
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