Dopo l'inaugurazione della
stagione lirica dello scorso gennaio, Oksana Lyniv torna a
dirigere l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna ne "I Vespri
siciliani" di Giuseppe Verdi. Il 19 aprile alle 20 (repliche
fino al 23) verrà ripreso l'allestimento della regista Emma
Dante che un anno fa inaugurò il cartellone del Teatro Massimo
di Palermo, omaggio a tutte le vittime di mafia nel ventennale
delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, ora adattato ai nuovi
spazi del Comunale Nouveau. Le novità della proposta risiedono
dunque tutte nella parte musicale, una partitura che Oksana
Lyniv affronta per la prima volta:
"Quest'opera basata su fatti storici, è stata trasformata da
Verdi in una partitura geniale - commenta la direttrice ucraina
- della quale uno dei momenti più forti è il finale del terzo
atto 'O patria adorata'. Qui i nemici, cantando insieme, ci
inducono a pensare ai limiti del patriottismo e a quanto questo
possa riversarsi negativamente sull'altro. Verdi voleva
terminare i Vespri col duetto dei protagonisti che muoiono
insieme, come in Aida, ma i librettisti furono contrari e
vollero porre l'accento più sulla situazione politica e sociale.
Per questo motivo il finale risulta come brutalmente interrotto
con le parole terribili 'vendetta, vendetta', dopo le quali
comincia il massacro". Frutto di una coproduzione
internazionale, lo spettacolo si basa sulle scene di di Carmine
Maringola e i costumi di Vanessa Sannino. Il doppio quartetto
dei protagonisti comprende il soprano Roberta Mantegna nella
parte della duchessa Elena (19, 21 e 23 aprile) in alternanza a
Sara Cortolezzis (20 e 22 aprile), dei tenori Stefano Secco e
James Lee in quella di Arrigo, dei baritoni Franco Vassallo e
Gustavo Castillo nei panni di Guido di Monforte e dei bassi
Riccardo Zanellato e Fabrizio Beggi in quelli di Giovanni da
Procida. Il Coro, preparato da Gea Garatti Ansini, è quello
della fondazione lirico-sinfonica bolognese, affiancato in
questa produzione da artisti del Coro del Teatro Regio di Parma
istruiti da Martino Faggiani.
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