Più volte ospite della stagione
concertistica di Musica Insieme, sia nella sede storica del
Teatro Comunale che in quella attuale dell'Auditorium Manzoni di
Bologna, l'Hagen Quartet, acclamata formazione quartettistica
austriaca, torna a suonare per la Fondazione bolognese il 27
novembre alle 20.30 ancora al Teatro Manzoni. Fondato nel 1981 a
Salisburgo dai fratelli Lukas, Veronika e Clemens Hagen
(violino, viola e violoncello), il gruppo è diventato
ufficialmente un quartetto con l'arrivo nel 1987 dell'altro
violinista Rainer Schmidt.
L'atteso ritorno a Bologna dell'ensemble, il cui repertorio
negli anni è diventato vastissimo, impegnerà i quattro
strumentisti in un itinerario che dal Settecento di Franz Joseph
Haydn (il papà del quartetto per archi), passando per Mozart
approderà al Novecento di Béla Bartók. Grazie ad una
straordinaria versatilità interpretativa, l'Hagen racconterà una
vera e propria storia del quartetto partendo dalle origini,
ovvero da colui che a buon diritto può essere quasi considerato
l'inventore del genere, cominciando, infatti, dal Quartetto N.
75 in sol maggiore del compositore viennese, artista capace, nei
suoi oltre ottanta quartetti, di trasformare il piacevole
sottofondo in una conversazione musicale talmente interessante
da obbligare i presenti ad un ascolto attento.
Si passa, poi, a uno dei "cavalli di battaglia" dell'Hagen,
il Quartetto KV 387 di Wolfgang Amadeus Mozart, il primo dei sei
Quartetti dedicati proprio a "papà" Haydn e al centro di
un'incisione del 2016 che ha fatto incetta di premi,
aggiudicandosi il Diapason d'Or, lo Choc di Classica e l'ECHO
Klassik. Il percorso si conclude nel Novecento, quando nella
ricerca di linguaggi adatti al nostro tempo, i compositori
vogliono "dimenticare Beethoven" e, come fa Bartók con il
Quartetto N. 3 Sz. 85, riescono a prendere una strada totalmente
innovativa per i quattro archi, che si scoprono così in grado di
esplorare e raccontare nuovi mondi sonori.
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