"Non un concerto, ma una libera associazione di anime". Inizia così Vasco Rossi - I Magnifici 7, il docu-film scritto e diretto da Giorgio Verdelli, condotto da Claudio Amendola, dedicato a Vasco e ai suoi 7 concerti allo Stadio San Siro di Milano di giugno del 2024 (che portano il suo record a 36 show al Meazza), che hanno attirato 400.000 spettatori da tutta Italia, che andrà in onda sabato 28 dicembre, in prima serata su Canale 5.
Oltre due ore e mezzo di immagini dai 7 live, con 14 brani integrali, le testimonianze raccolte tra il pubblico e un'intervista a Vasco a stadio vuoto. Un tuffo nel mondo del rocker, nella sua musica, nelle sue canzoni senza tempo, ma anche un tuffo in quello che rappresenta per l'immenso pubblico che da 40 anni lo segue ovunque.
"Mi piace pensare di essere la voce di chi non ha voce - racconta Vasco a Giorgio Verdelli -. Io sono la voce delle persone umili, normali che hanno 60.000 problemi, angustie. Io sono la loro voce e, alla fine, ci sentiamo tutti un po' meglio". Creando così un senso di appartenenza e di fratellanza: "Nelle canzoni sono onesto e sincero, racconto quello che mi viene da dentro. Di errori nella vita ne ho fatti tanti e raccontarli mi ha liberato. Raccontando le mie debolezze pensavo di sfogarmi da solo e invece è successa una cosa straordinaria: quando le racconto chi le ha dentro di sé si sente rappresentato e si sente più leggero condividendo. La cosa più brutta è sentirsi solo", confessa Vasco.
"Perché raccontare ancora Vasco dopo tutto quello che è stato detto, visto, scritto e filmato? - si chiede il regista Giorgio Verdelli -. Ce lo siamo chiesti e se lo è chiesto anche lo stesso Vasco, che non ne aveva certo bisogno. E così siamo andati alla ricerca del mistero del successo di come riesca a rinnovarsi, dell'abbraccio costante con il pubblico. Perché forse quello che resta ancora da capire non è tanto Vasco in prima persona, ma il Vasco che c'è in tutti noi, ovvero come un ragazzo di montagna, rockstar di professione, cantautore di formazione e comunicatore per vocazione sia riuscito a modificare così profondamente il gusto comune della musica italiana e l'atteggiamento della società negli ultimi 40 anni.
Nel pubblico io vedo le sue canzoni, le brave Giulia, le tante Sally".
Nella "combriccola del Blasco" anche tanti i volti noti: da Roberto Bolle a Valentino Rossi, da J-Ax a Emma, passando per Eros Ramazzotti, Luca Argentero, Giuseppe Fiorello, Noemi, Ornella Muti, Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, Flavia Pennetta e Roberta Vinci. "Vasco è uno che mostra la strada, anche a tanti suoi colleghi - dice ancora Verdelli -. I giovani, soprattutto, non esitano ad affermare che per loro Vasco è stato anche un modello produttivo. Tutti siamo stati fan di qualcun altro, anche Vasco con Enzo Jannacci e Francesco De Gregori".
Dal ritratto che viene fuori ("la cosa più difficile è stato il montaggio"), anche la capacità del rocker di capire e raccontare le donne, un tema molto caldo in questi giorni con la vicenda di Tony Effe. "Lui che una volta era considerato il nemico numero 1, adesso andrebbe studiato nei seminari. È chiaro che la società è cambiata, ma a parte questo Vasco ha una coerenza assoluta tra quello che dice e quello che fa. Non posso dire la stessa cosa di molti di questi trapper, che molto spesso manifestano una certa arroganza. Vasco ha fatto degli errori, li ha pagati, ma nelle sue canzoni non ha mai fatto cose da pericolosità sociale. La vita spericolata è la sua, non quella degli altri".
Il 4 gennaio Verdelli firma anche il documentario su Rai 3, Pino Daniele - Il tempo resterà, nel giorno della ricorrenza dei 10 anni dalla morte e nell'anno che celebra i 70 anni dalla sua nascita. "C'è un fil rouge tra Vasco e Pino: i due erano amici, fecero anche un brano insieme, Hai ragione tu del 1990, e per un periodo hanno anche condiviso lo stesso manager. Vasco una volta mi ha confidato di amare moltissimo Je so' pazzo, 'avrei dovuto scriverla io', mi disse. Filo conduttore è la vicinanza di entrambi ai cantautori e la sincerità di artista, che ognuno ha poi espresso a suo modo".
Non a caso sia Vasco Rossi che Pino Daniele sono nella personale classifica dei Magnifici 7 della musica italiana di Verdelli. "Ma ne metterei anche di più... ci sono Paolo Conte, Lucio Battisti, Enzo Jannacci, Franco Battiato, Francesco De Gregori. Mi prendo anche qualche extra bonus: Rino Gaetano e Francesco Guccini".
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