Alessandro Baricco torna in Rai con un viaggio tra miti ed eroi raccontati, lungo vent'anni di carriera, sperimentando incroci di linguaggi. Un percorso, da Moby Dick a Novecento a Totem, in cui si "riscrive - come dice il fondatore della Scuola Holden - anche una storia di rappresentazione, perchè gli stili di riprese cambiano sempre". Ad aprire il ciclo in cinque appuntamenti, 'Alessandro Baricco. Miti ed eroi', realizzato per Rai Cultura e in onda su Rai5 il sabato in prima serata, sarà il 19 dicembre un inedito dedicato a 'Palamede, l'eroe cancellato' a cui dà voce, nell'arringa che precede la sua condanna a morte, Valeria Solarino. Mai citato da Omero, Palamede "era il nemico giurato di Ulisse. Possedeva il talento dell'intelligenza purissima. La sua storia è stata cancellata e la conosciamo dai testi di Filostato, Apollodoro, Gorgia" dice Baricco e spiega: "la luce di questi personaggi era talmente grande che nessun attore maschile può reggere quella parte. La Solarino è una bellezza particolare, giusta per questo ruolo". "Questi, sono spettacoli - racconta lo scrittore - che mi hanno emozionato. Gli ho fatti con gente di grande talento. E' importante che la tv pubblica faccia nel miglior modo possibile questo lavoro. C'e' molta vita culturale nel nostro Paese che non riesce ad entrare nei canali televisivi e questo è un peccato. Sono contento si faccia con me o con altri. Spero si faccia anche con i più giovani. Io ero giovane quando sono venuto qui con Carlo Freccero" sottolinea Baricco rivolgendosi all'ex direttore di Rai2, presente all'incontro nella sala Rai di Viale Mazzini. E il progetto non si fermerà qui. "Bentornato Baricco. Con l'operazione che ha voluto fare per Rai Cultura abbiamo trovato una strada tra tv, teatro e letteratura. E' l'inizio di una collaborazione con Baricco, di un rapporto che intendiamo portare avanti anche con la Scuola Holden" ha sottolineato il direttore di Rai Cultura, Silvia Calandrelli. "Fare le cose per la Rai ha sempre una componente in più perchè c'e' un progetto educativo del Paese" afferma Baricco.
Lo scrittore spiega che "Palamede è nato fin dalle origini come spettacolo per la tv e per la rete. Lo ho fatto al teatro Olimpico di Vicenza e lo ho usato per farne una cosa che avevo in mente da tempo. Riportare il teatro in tv significa connettere il grande pubblico con un patrimonio spettacolare pazzesco. E' vero che nel passaggio in televisione il testo perde molto" spiega Baricco. Ma per Palamede ha sperimentato linguaggi e media diversi in nuove formule. "Invece di fare le riprese dirette dello spettacolo, ho girato come se fosse un film. I tempi e il linguaggio sono teatrali ma il montaggio, le riprese campo/contro campo e la musica inserita dopo, sono del cinema. E' inutile inseguire l'irripetibilità del teatro, si perde quell'aura ma si conquista altro. Ho sperimentato e capito che con un pò di soldi si può fare". Una formula così Baricco vorrebbe utilizzarla anche per portare in tv il suo libro 'Smith&Wesson', ambientato nelle cascate del Niagara a inizio Novecento. "E' da un po' che lo cerco, a Nanni piace molto farsi chiamare. E' un uomo che ha segnato il nostro cinema, è un attore formidabile e lo sarebbe nel ruolo di Wesson. Penso che lo faremo sicuramente, spero con la Rai". Ma se Moretti interpreterà Wesson, chi potrebbe essere Smith? "A me piacerebbe Antonio Albanese" dice Baricco. "Sicuramente si farà con Rai Cultura. I soldi si trovano per fare le cose belle. Bisogna trovare risorse per fare progetti strategici per il servizio pubblico" ha spiegato la Calandrelli.
Quella di Palamede è anche la storia di una faida di clan intellettuali. "Non si parla mai delle faide tra gruppi intellettuali che si mescolano a motivi economici e politici.
Portare il teatro in tv è un gesto politico. Lo scontro tra Ulisse e Palamede diventò scontro tra cultura omerica e illuminismo greco. E' una rivalità tra due vite intellettuali che si ripete ancora. Oggi c'è una contrapposizione tra la parte più romantica e quella più digitale, laica del sapere" afferma lo scrittore.
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