"Uno dei disagi giovanili più diffusi
e meno raccontati". Ma anche "il grande vuoto che ti fa accanire
sull'annientamento del tuo corpo". Un grido agli altri: "Vi
dimostro che sto male e faccio sul serio". "Questa è la Fame
d'amore", racconta Francesca Fialdini. Ogni domenica padrona di
casa su Rai1 con Da noi… a ruota libera, da lunedì 4 aprile la
conduttrice torna anche su Rai3, in seconda serata, per la terza
stagione di Fame d'amore, la pluripremiata docuserie firmata da
Andrea Casadio con Mariano Cirino e Stefania Colletta e targata
Ballandi, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare,
alle storie di chi ne soffre e di chi se ne prende cura. Già,
perché i numeri sono impressionanti: solo in Italia ne sono
colpiti tre milioni di ragazzi con tremila vittime ogni anno,
dieci al giorno.
"Pandemia e isolamento sociale hanno aggravato la
situazione", racconta all'ANSA Francesca Fialdini, che l'8
aprile sarà anche al fianco di Francesco Gabbani nello show
'green' "Ci vuole un fiore" su Rai1. "Stiamo assistendo - dice -
a un aumento dei casi del 30%. Spesso i problemi sono sorti al
momento di dover tornare in società". Dalla comunità di
Piancavallo, struttura a quasi duemila metri sopra il Lago
Maggiore, Fame d'amore questa volta allarga lo sguardo alla
famiglia e, oltre alle storie dei ragazzi che lottano per uscire
dal 'tunnel', questa volta segue anche quelle delle loro madri,
padri, compagni e dell'equipe dei terapeuti. E affronta temi
come la maternità.
Nella prima delle quattro puntate si parte proprio con Hanen,
giovane madre tunisina che soffre di disturbi alimentari. E poi
ecco Anna Chiara, una ragazza di Napoli vittima di bullismo, che
sfoga tutto il suo malessere nel cibo e che per questo è
diventata obesa. E dalle passate edizioni si ritroverà Alberto
che, tra cadute e risalite, lotta ancora per stare bene.
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