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Bang, Bang, Baby, il crime drama in salsa pop

Bang, Bang, Baby, il crime drama in salsa pop

Su Prime video dal 28 aprile serie italiana originale Amazon

ROMA, 21 aprile 2022, 19:18

di Nicoletta Tamberlich

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSA) - ROMA, 21 APR -  Una sorta di teen drama in salsa pop con una spruzzata di black comedy sulla mafia, ma anche colorata, e onirica, che ricorre alla comicità dissacrante per raccontare il mondo del malaffare attraverso gli occhi di una ragazza alla disperata ricerca dell'approvazione del padre: è Bang Bang Baby, in esclusiva su Prime Video in 240 Paesi e territori nel mondo a partire dal 28 aprile con i primi 5 episodi, per poi concludersi con gli ultimi 5 il 19 maggio. "La morte non fa ridere. La morte fa paura". Sono le parole di Alice (una sorprendente Arianna Becheroni, 17 anni), una ragazzina che va a scuola, ma il pomeriggio lavora, mangia Big babol come se non ci fosse un domani, è pazza di smarties tanto da sognare di essere travolta da una autentica valanga di mini pastiglie, si ricarica mangiando dolcetti di ogni sorta, guarda in tv, serie americane, ha una mamma che sembra distratta anafftettuva, ma la ama molto le nasconde un segreto (la sempre convincente Lucia Mascino). Alice in un attimo dice addio alla vita da teenager, scappa a Milano per conoscere la nonna abbraccia l'oscurità in cui la trascina il padre che credeva morto (Adriano Giannini in stato di grazia). Si accendono così le luci su Bang Bang Baby, in 10 episodi made in Italy originale Amazon, in arrivo sulla piattaforma di tv in streaming anche se già presentata al Festival di Cannes per le serie tv in anteprima alcune settimane fa. Le luci al neon, in realtà, sono tutte per Alice: 16 anni nel 1986, una vita normale da adolescente, in una scuola normale del Nord Italia. Nel cast Antonio Gerardi, Dora Romano (bravissima) e Giuseppe De Domenico, creata da Andrea Di Stefano, diretta da Michele Alhaique, Margherita Ferri, Giuseppe Bonito e scritta da Andrea Di Stefano, Valentina Gaddi e Sebastiano Melloni, Bang Bang Baby è prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment e Wildside, entrambe società del gruppo Fremantle, e liberamente ispirata a una storia vera. Lorenzo Mieli nel corso della presentazione alla stampa ha evidenziato: "Anni fa ci siamo imbattuti nella storia di Marisa Merico (una madre inglese che cercò di tenerla da giovane lontana dagli affari loschi della famiglia e della nonna, a capo, negli anni '80, una delle cosche più potenti della 'ndrangheta, ndr), ora la giovane pentita da anni si è anche laureata in criminologia vive, a Londra e collabora con un'associazione che aiuta i detenuti, ma prima anche lei ha avuto un ruolo significativo negli affari di famiglia. Una sorta di Sposerò Simon Le Bon nel mondo della criminalità". Vediamo Alice cambiare (dimagrisce, diventa pallida e scarmigliata…) e sprofondare in un inferno di violenza: "Alice - rileva Arianna Becheroni, in collegamento -inizialmente è insicura, timida e mette tutto da parte per l'amore del padre, si nutre di dolci e zuccheri perchè compensa con una sorta di bulimia l'assenza del padre". Durante questo viaggio, Alice scopre un lato oscuro che le ribolle nelle vene, pronto a scaldarle il cuore. Man mano che sprofonda nella tana del Bianconiglio inizia a trovare se stessa e il suo postonel mondo. L’immaginario della sua adolescenza, fatto di telefilm, cartoni animati, pubblicità e videogiochi, è il filtro con cui riesce a mantenere un distacco dall’orrore che la circonda. Adriano Giannini chiede ad Alhaique a cosa si è ispirato: "Ho studiato molto i copioni, sono interpretabili, forse un altro regista avrebbe fatto scelte diverse. Amo la macchina a mano. Ci sono reminiscenze di Tarantino, di Lynch, dei fratelli Cohen, ma anche il film Tre Manifesti a Ebbing, Missouri". Lucia Mascino del suo personaggio dice: "La cosa che mi piace di Gabriella è che è una donna seduttiva, distratta, non così materna, positiva. A me sembra che venga fuori una parte di grande solidità affettiva e mi ha sorpreso perché pensavo fosse diversa come personaggio". Adriano Giannini: "Santo ha il sangue da criminale e improvvisamente si trova a riorganizzare un amore per la figlia, la sua principessa; è un manipolatore, seduttivo, cerca di salvarsi, ma lo può fare solo la figlia". Dora Romano (tra i suoi ruoli la maestra nella serie l'Amica geniale e la signora scorbutica con la pelliccia in E' stata la mano di dio di Sorrentino), che interpreta la nonna, fa notare: "Nelle famiglie 'ndranghetiste la prima famiglia è quella criminale, poi viene quella di sangue. Si giura anche di accettare di uccidere membri della famiglia se necessario".

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