Il 12 maggio 1977 a Ponte Garibaldi a
Roma, a due passi dal popolare quartiere di Trastevere, viene
uccisa Giorgiana Masi. Un colpo di pistola all'addome sparato,
con un'arma non di ordinanza e mai individuata, da qualcuno che
non ha mai avuto un nome. Del caso infatti, archiviato dalla
magistratura nel 1981, non è stato più identificato il
colpevole. Al centro della puntata di Ossi di Seppia, dal 25
ottobre su RaiPlay e il 30 ottobre su Rai3, c'è una storia che
scotta, quella in cui durante una manifestazione politica,
rimane vittima la studentessa romana di soli 19 anni. L'allora
Ministro dell'Interno nega che tra la folla fossero presenti
poliziotti in borghese e armati, come invece sostengono i
radicali. Una foto però smentisce il Ministro e riapre il caso.
A scattarla è il fotoreporter Tano D'Amico.
"Io feci delle foto quel giorno. Non feci delle foto
dell'assassino. Feci delle foto del contesto, di quello che era
successo. Una fu molto vista, perché era inattaccabile. Si
vedeva un poliziotto giovane, con la capigliatura di quel tempo,
con gli indumenti che portavano i manifestanti in quel tempo,
con la borsa che era di moda in quel tempo. E con la pistola in
mano… Allora non esistevano agenti donne. Dalle mie immagini si
vedeva che quel giorno c'erano agenti simili a manifestanti.
Allora mi fu fatta capire questa verità orrenda: che doveva
essere ucciso qualcuno a priori. E si sparò su una donna per non
correre il rischio di uccidere un collega."
La morte della diciannovenne romana cambia la storia del nostro
Paese. Tutti gli anni il 12 maggio in Piazza Sonnino, a due
passi dal luogo dell'omicidio, viene ricordata Giorgiana Masi. E
la sua storia è rimasta simbolo di lotte giovanili ed è ancora
oggetto di forte polemica. La nuova edizione di "Ossi di Seppia"
prevede 26 episodi per 26 "esercizi di memoria" raccontati da
testimoni d'eccezione che snocciolano, settimana dopo settimana,
quei fatti che hanno colpito l'immaginario nel recente passato,
provando a dare chiavi di lettura anche del presente. Prodotta
da 42 Parallelo, è la prima serie "nonfiction" pensata per
riconnettere i Millennials e la Generazione Z con il senso della
memoria, attraverso un linguaggio vicino ai giovani.
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