"Nonostante gli auspici di maggiore cooperazione e solidarietà con cui lo abbiamo affrontato, l'anno che volge al termine ha visto allargarsi il novero delle crisi su scala globale. Rilevazioni recenti fanno registrare ben 56 conflitti in atto - il più alto numero dal tempo della Seconda Guerra mondiale - in un contesto di generalizzato deterioramento delle condizioni di sicurezza". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale il corpo diplomatico accreditato in Italia.
"I fronti di guerra si moltiplicano rapidamente e la comunità internazionale non riesce a contrastarli - ha detto Mattarella -. Non si tratta di una impotenza oggettiva. Come sovente accade, è il risultato di scelte, più o meno consapevoli. Il mondo attraversa un grave momento di crisi e desidero esprimere la solidarietà della Repubblica Italiana ai popoli gravati da guerre e conflitti".
"Il sostegno dell'Italia per Kiev, fermo e determinato, ha l'obiettivo di una pace giusta, fondata sui principi e sui valori della Carta delle Nazioni Unite. Un obiettivo che fa da sfondo all'impegno italiano di ospitare a Roma, nel mese di luglio del prossimo anno, la terza edizione della Conferenza Internazionale sulla Ricostruzione dell'Ucraina".
"La guerra non è soltanto un inammissibile anacronismo fuori dalla storia: rappresenta la negazione dell'umanità - ha detto ancora Mattarella -. E' la pace a dover essere promossa e difesa. La fine della Guerra Fredda - abbiamo commemorato quest'anno i 35 anni dalla caduta del muro di Berlino che plasticamente la simboleggiava - ci aveva fatto credere che l'epoca delle grandi contrapposizioni fosse conclusa. Al contrario, allo storico superamento di quella condizione - il cui ricordo non sollecita alcuna nostalgia - ha fatto seguito il ritorno di contraddizioni sopite, pagine che si consideravano archiviate. Tornare indietro, al tempo della frammentazione, delle ambizioni espansionistiche nazionali, non potrà mai significare progresso".
"Il superamento della frammentazione e una proficua dialettica internazionale, tra i diversi gruppi di Paesi portatori di interessi, sono essi stessi veicoli di pace. Ancor più quando sanno fondere tra loro il futuro di interi continenti - come nel caso del recente accordo tra l'Unione Europea e il Mercosur - proponendosi di tutelare "beni comuni" come la biodiversità, la sicurezza alimentare, lo stato di salute complessivo del nostro Pianeta".
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