Borse asiatiche in profondo rosso
con l'area dell'Asia-Pacifico scossa dalle tensioni tra Cina e
Usa per la visita della speaker della Camera, Nancy Pelosi, a
Taiwan mentre il calo degli indici manifatturieri pmi in Europa
e Stati Uniti solleva preoccupazioni per la resistenza
dell'economia ai venti contrari della guerra, della crisi
energetica e dell'inflazione.
Tokyo ha perso l'1,4%, Taiwan l'1,6% e Seul lo 0,4% mentre
Hong Kong sta scivolando del 2,2%, Shenzhen del 2,1% e Shanghai
dell'1,7% in attesa di capire se la Cina darà seguito alle sue
minacce di intervento militare. Tiene Sydney (+0,1%) dopo che la
banca centrale australiana, pur aumentando i tassi all'1,85%, ha
detto che ulteriori strette non seguiranno un percorso già
fissato. Le tensioni geopolitiche pesano anche su Wall Street e
le Borse europee, i cui future sono in calo di circa mezzo punto
percentuale.
Poco mosso il petrolio, con il brent che resta sotto i 100
dollari e il wti sotto i 94 dollari al barile in attesa della
riunione dell'Opec+ di domani. Oltre che a Taiwan i mercati
presteranno attenzione ai discorsi dei componenti della Fed
Charles Evans e James Bullard per avere indicazioni sugli umori
nel board della banca centrale americana in tema di stretta
monetaria.
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