Listini contrastati in avvio di
settimana per le principali borse di Asia e Pacifico, dopo il
rialzo dell'inflazione in Cina e l'annuncio del governatore
della BoJ sul possibile abbandono dei tassi negativi in
Giappone. Gli occhi degli investitori invece sono puntati
sull'inflazione Usa, attesa per mercoledì, seguita il giorno
successivo dalla decisione sui tassi della Bce, mentre la Fed
agirà il prossimo 20 settembre.
Tokyo ha ceduto lo 0,43% e Taiwan lo 0,86%, Positive Seul
(+0,36% e Sidney (+0,5%9, ancora aperte Hong Kong (-1,16%),
frenata da Alibaba (-3,19%), Shanghai (+0,83%), Mumbai (+0,54%)
e Singapore (+0,05%). Positivi i future sull'Europa e sui
listini Usa in assenza di dati rilevanti a parte la produzione
industriale italiana di luglio.
In calo il dollaro a 0,93 euro, 146,02 yen e 0,79 sterline,
mentre il rublo si rafforza a 96,96 sul dollaro e 104,04
sull'euro. Scende leggermente il greggio (Wti -0,55% a 87,03
dollari al barile) a differenza del gas naturale (+3,74% a 35,8
euro al MWh) e dell'oro (+0,24% a 1.928,12 dollari l'oncia).
Oltre al già citato calo di Alibaba per le dimissioni dell'ex
amministratore delegato Daniel Zhang dalla guida della divisione
Cloud del gruppo. Il rialzo dello yen, influenzato da
un'intervista rilasciata dal governatore della BoJ a un
quotidiano giapponese ha pesato sui titoli dei grandi
esportatori Toyota (-0,31%), Subaru (-0,95%), Panasonic (-1,19%)
e Nikon (-0,61%). In controtendenza Sony (+0,73%) e Sharp
(+2,26%), mentre hanno segnato il passo i produttori di
semiconduttori Renesas (-4,27%), Advantest (-3,45%) e Tokyo
Electron (-2,98%.
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